Si terrà al Grand Hotel di Salerno, da giovedì 1 a sabato 3 dicembre, il Congresso nazionale 2022 AIT – Associazione italiana della tiroide, che vedrà presenti i maggiori esperti italiani e stranieri sulle patologie tiroidee. Una intensa tre giorni di lavori fortemente voluta a Salerno dal professor Mario Vitale, Ordinario di Endocrinologia dell’Università di Salerno e Direttore della UOC Clinica Endocrinologica e Diabetologica dell’AOU S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. L’AIT, fondata nel 2006 per iniziativa del professor Aldo Pinchera, vede tra i suoi iscritti personalità scientifiche di livello internazionale che si riuniranno per presentare e discutere le novità scientifiche nel campo della tiroide. In particolare, quest’anno verranno discusse le nuove terapie farmacologiche per i tumori tiroidei più aggressivi, terapie prima non disponibili. Il congresso, organizzato dalla Commissione Scientifica dell’AIT diretta dalla professoressa Rossella Elisei dell’Università di Pisa e dal professor Mario Vitale dell’Università di Salerno affronterà i temi più attuali con un approccio multidisciplinare.
La patologia tiroidea è la patologia endocrina più diffusa. In Italia circa 6 milioni di persone sono affette da una malattia della tiroide con alterazioni dei valori di ormone tiroideo o con gozzo. Quest’ampia fascia di popolazione deve seguire terapie adeguate in maniera continuativa, ma gli esperti hanno evidenziato che circa il 40% dei pazienti ha problemi di aderenza alla terapia e risulta insufficientemente o eccessivamente trattato, con conseguenze cliniche e insoddisfazione dei risultati raggiunti in termini di qualità della vita.
La conoscenza delle nuove tecniche diagnostiche e delle nuove terapie è fondamentale per l’aggiornamento di tutti coloro che operano in questo settore. Quest’anno sarà dato anche ampio spazio all’importanza dell’approccio multidisciplinare sia in ambito Ginecologico, Chirurgico, Medico-Nucleare, Oncologico, Pediatrico, che con altre figure professionali quali con dietisti, psicologi e fisiatri. L’obiettivo è quello di promuovere un aggiornamento costante, rivolto ai medici specialisti e ai giovani specializzandi su tematiche tutt’ora in via di sviluppo per un migliore approccio diagnostico e una migliore cura dei pazienti con patologia tiroidea.
Il Congresso tratterà tematiche di attualità incluse le nuove tecniche di biologia per la diagnosi molecolare non solo dei tumori tiroidei ma anche delle altre patologie e carattere genetico, le nuove formulazioni di tiroxina per un miglior trattamento dell’ipotiroidismo, nonché le terapie a bersaglio molecolare per la cura dei carcinomi tiroidei avanzati.
L’argomento di maggiore attualità che verrà trattato riguarderà le nuove terapie per i tumori tiroidei avanzati. Una piccola frazione di tumori tiroidei è estremamente aggressiva e fino ad ora non esistevano terapie adeguate. Anche la chirurgia non era risolutiva. Le nuove conoscenza di biologia molecolare sulla natura di questi tumori ha ora reso possibile produrre nuovi farmaci altamente specifici che ridanno speranze ai pazienti affetti da questi tumori. Si tratta di una terapia personalizzata basata sulla ricerca dei geni alterati e verso i quali agiscono in modo selettivo i nuovi farmaci.
Il contributo dei ricercatori italiani alla cura delle malattie della tiroide è di particolare valore e riconosciuto a livello internazionale. È qui che sono stati condotti i primi fondamentali studi di fisiologia tiroidea e quelli che hanno portato alla comprensione dei meccanismi che portano allo sviluppo delle malattie autoimmunitarie come la tiroidite e dei tumori. Oggi la maggior parte delle malattie tiroidee sono curabili, mentre altre come il gozzo possono essere prevenute con semplici regole alimentari quali l’uso quotidiano del sale iodato.