E’ partita questa mattina dalla Banca del sangue cordonale di Sciacca, con destinazione l’ospedale Albert Florian di Budapest, la sacca contenente il cordone ombelicale donato da una mamma siciliana alla clinica Candela di Palermo e crioconservato nella struttura che fa capo all’Asp di Agrigento.
La donazione è destinata a un bambino di due anni affetto da una grave forma di leucemia. Il sangue cordonale contiene preziose cellule staminali necessarie per curare gravissime patologie del sangue e rappresenta un’alternativa altrettanto efficace e sicura al trapianto di midollo osseo nei casi in cui non si trovi un donatore compatibile. Generalmente, per un paziente in attesa di trapianto la probabilità di reperire un donatore compatibile in ambito familiare è pari al 25% circa. Del restante 75%, solo il 35% riesce a reperire un donatore compatibile nei Registri Internazionali di midollo osseo (circa 25 milioni nel mondo, di cui in Italia circa 350.000 ). “Il ‘miracolo’ è fatto di grandi numeri e della condivisione dei dati in tempo reale da un capo all’altro del mondo. – afferma Pasquale Gallerano, direttore della Banca Cordonale – e più si allarga questa rete, più saranno le probabilità di trovare un donatore compatibile per chi ne ha bisogno. Il numero di trapianti di cellule staminali da sangue cordonale continua a crescere – spiega Cordonaro – superando in atto il numero di 40.000 procedure, confermando la grande potenzialità delle cellule staminali del sangue placentare che, per alcuni aspetti, sono da ritenersi persino ‘migliori’ rispetto a quelle contenute nel midollo osseo. Ad esempio, le cellule staminali presenti nel sangue placentare sono meno aggressive dal punto di vista immunologico. Complessivamente i risultati delle due procedure trapiantologiche sono sovrapponibili se valutate a distanza di tempo”. (ANSA).
Fonte Ansa.it