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Coronavirus, sopravvive sulla pelle per 9 ore

(ANSA) – ROMA, 09 OTT – Il nuovo coronavirus può persistere
sulla pelle umana molto più a lungo di quanto possano fare
quello dell’influenza. Uno studio condotto da ricercatori in
Giappone ha mostrato infatti che il Sars-Cov-2, è rimasto vitale
su campioni di pelle umana per circa 9 ore mentre quello virus
dell’influenza A meno di 2 ore. Entrambi i virus sono stati però
rapidamente inattivati ;;con un gel disinfettante, cosa che
supporta l’utilità di una corretta igiene delle mani per
contrastare la diffusione del Covid.
    All’inizio della pandemia, i ricercatori hanno analizzato
per quanto tempo Sars-CoV-2 poteva durare sulle superfici,
tuttavia, per ragioni etiche, esaminare per quanto tempo può
durare sulla pelle umana è più complicato, perché non si possono
mettere campioni di un virus potenzialmente letale sulle mani
delle persone. Quindi, per il nuovo studio, i ricercatori
dell’Università di Medicina della Prefettura di Kyoto hanno
creato un modello utilizzando campioni di pelle umana ottenuti
dalle autopsie e raccolti un giorno dopo la morte. Hanno così
scoperto che Sars-CoV-2 è sopravvissuto sui campioni di pelle
umana per 9,04 ore, rispetto alle 1,82 ore per il virus
dell’influenza A. Quando questi virus sono stati mescolati con
il muco, per imitare il rilascio di particelle virali in caso di
tosse o starnuti, il coronavirus è durato ancora più lungo,
circa 11 ore. Tuttavia, entrambi i virus sono stati inattivati
;;15 secondi dopo l’uso di un disinfettante per mani con l’80%
di etanolo. “Questo studio mostra che Sars-CoV-2 può avere un
rischio maggiore di trasmissione per contatto diretto rispetto a
quello dell’influenza normale, perché è molto più stabile sulla
pelle”, sottolineano gli autori nel loro articolo, pubblicato
online sulla rivista Clinical Infectious Diseases. Lo studio,
precisano, non ha considerato la “dose infettiva” del virus,
cioè la quantità di particelle virali necessarie per contagiare
effettivamente qualcuno attraverso il contatto con la pelle
contaminata. Studi futuri “dovrebbe cercare di dare una risposta
anche questa domanda”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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