(ANSA) – ROMA, 08 GEN – Negli Usa le contee in cui le
università hanno ricominciato le lezioni in presenza in autunno
hanno avuto un aumento del 56% dell’incidenza del virus rispetto
ai 21 giorni precedenti la riapertura, che invece in quelle in
cui le lezioni sono continuate solo online è calata del 18%. Lo
afferma uno studio pubblicato nell’ultimo bollettino del Cdc.
I ricercatori dell’ente e del Department of Health and Human
Services hanno esaminato gli orari dei corsi postati online dai
principali atenei statunitensi, confrontandoli con l’incidenza
del virus registrata prima e dopo le riaperture. “Le contee in
cui le università hanno tenuto corsi in presenza – sottolineano – hanno una probabilità maggiore di essere identificate come ‘hotspot’ per il Covid-19 almeno una volta rispetto a quelle
dove le università hanno corsi da remoto e a quelle che non
hanno università”.
Dalla ricerca, precisano gli autori, è impossibile stabilire
se la trasmissione del virus avviene per le attività nei campus
o nella comunità. Un ruolo sembrano però giocarlo le
confraternite, molto diffuse negli Usa. Un altro studio sempre
nel bollettino descrive una serie di focolai che si sono
verificati all’università dell’Arkansas, di cui il 90% è
risultato legato ad attività di questi gruppi di studenti.
(ANSA).
Fonte Ansa.it