E’ cominciata la corsa per l’approvvigionamento dei vaccini antinfluenzali per la campagna della prossima stagione 2021-22. Sette Regioni hanno infatti già acquistato 3 milioni di dosi attraverso il sistema della Consip, la centrale unica d’acquisto della Pubblica amministrazione. L’obiettivo è garantirsi per tempo le dosi: la campagna vaccinale, infatti, partirà in anticipo da ottobre, come previsto dal ministero della Salute, anche al fine di immunizzare i cittadini per evitare che i sintomi dell’influenza possano sommarsi e confondersi con gli eventuali sintomi da Covd, determinando così un aggravio sulle strutture ospedaliere.
Sette dunque le Regioni che ad oggi hanno scelto il Sistema dinamico di acquisto (Sdapa) “Farmaci” di Consip per l’approvvigionamento di vaccini antinfluenzali: Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise e Sicilia hanno già acquistato circa 3 milioni di dosi – facendo registrare un incremento del +50% rispetto al numero di dosi richieste attraverso lo Sdapa nel 2020 – per un importo complessivo di oltre 45 milioni di euro. Un dato “incoraggiante – rileva Consip – che consentirà alle Regioni di approvvigionarsi con anticipo e alle aziende fornitrici di pianificare per tempo la produzione e la distribuzione, garantendo il pieno soddisfacimento del fabbisogno di ciascuna Regione e assicurando il raggiungimento dei tassi di copertura previsti dalle Raccomandazioni del Ministero”. Lo Sdapa è lo strumento di negoziazione messo a disposizione da Consip nell’ambito del Programma di razionalizzazione degli acquisti, che consente alle amministrazioni di negoziare in modalità totalmente telematica le gare. Gli acquisti dei vaccini antinfluenzali possono essere fatti anche autonomamente dalle Regioni ma il nuovo sistema, rileva Consip, “consente di velocizzare molto i tempi delle gare”. Le Regioni dunque cercano di giocare d’anticipo per non farsi trovare impreparate. La circolare del ministero ‘Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2021-2022’ prevede infatti di anticipare la campagna di vaccinazione antinfluenzale, anche in considerazione della situazione epidemiologica per la circolazione del virus SarsCov2, a partire appunto da ottobre.
Analogamente allo scorso anno, il documento raccomanda la vaccinazione nella fascia di età 6 mesi-6 anni, anche allo scopo di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani. Inoltre, al fine di facilitare la diagnosi differenziale rispetto a Covid-19 nelle fasce di età a maggiore rischio di malattia grave, la vaccinazione è fortemente raccomandata e può essere offerta gratuitamente nella fascia d’età 60-64 anni.
“Anche le altre regioni risulta che si stiano muovendo per l’acquisto dei vaccini – afferma all’ANSA Enrico Di Rosa, direttore del servizio di Igiene pubblica Asl Roma 1 e coordinatore Collegio Operatori della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) -. Questo è importante perchè è fondamentale mantenere la guardia alta nei confronti dell’influenza, che è una malattia seria soprattutto per alcune categorie”. Il 2020 è stato un “anno eccezionale perchè la Covid di fatto ha impedito il diffondersi dell’influenza e questo è stato dovuto principalmente alle misure distanziamento sociale, all’utilizzo delle mascherine ma anche ad una campagna di vaccinazione che lo scorso anno ha raggiunto livelli di copertura mai registrati”. Tuttavia, avverte l’esperto, “bisogna stare attenti. Il fatto che lo scorso anno l’influenza abbia circolato poco è positivo, ma ciò ha aumentato il numero dei soggetti che quest’anno risultano suscettibili ai virus influenzali”. Quindi, “l’invito è a vaccinarsi e il nostro impegno sarà anche quello di incentivare la vaccinazione tra i giovani, principali diffusori dei virus anche rispetto alla comunità adulta, e l’auspicio – conclude Di Rosa – è che qualora sia decisa una terza dose per il vaccino anti-Covid, questa possa essere somministrata insieme al vaccino antinfluenzale”.
Fonte Ansa.it