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Covid: 118, soccorriamo persone che non respirano, anche giovani

“Siamo nel pieno della quarta ondata della pandemia. Il 118 ricomincia a soccorrere persone che non respirano, anche in giovane età, con tendenza in significativo rapido aumento”. Sono le parole del presidente del 118 nazionale Mario Balzanelli che rilancia la linea strategica, anche in vista delle prossime festività.
    “Abbiamo solo due armi efficaci – dice – il vaccino e la protezione dall’ingresso del virus nell’organismo. Il vaccino riduce in modo assai significativo le possibilità di sviluppare forme gravi della malattia e ancor più riduce le possibilità di morire. È quindi indispensabile vaccinarsi, e a tutte le età possibili, fatte salve le specifiche controindicazioni.
    Sostenere il contrario è scientificamente ed eticamente assurdo”.
    Per il presidente del 118 inoltre l’utilizzo della mascherina FFP2 ed il mantenimento delle distanze di sicurezza “hanno valore determinante nell’impedire di essere infettati e di infettare. Ma non basta. Occorre proteggere gli occhi, pur portando la mascherina, in particolare quando ci si trovi nella impossibilità di mantenere le distanze di sicurezza, sui mezzi pubblici e in ambienti affollati o in presenza di soggetti che non abbiano la mascherina, perché gli occhi, le congiuntive, la cornea, le lacrime vengono inevitabilmente contagiati dalla colonna di aria espirata da un soggetto positivo che non indossi la mascherina”.
    “Il sistema sanitario nazionale non può rischiare di essere nuovamente messo in ginocchio rischiando di penalizzare l’assistenza per altre patologie – aggiunge – il Paese non può permettersi un nuovo lockdown, sia per motivi psicologici che economici, ma soprattutto la vita di ciascuno e di tutti va messa in sicurezza”.
    “Abbiamo poche armi, ma sono alla portata di tutti conclude – non vaccinarsi, o vaccinarsi e non mettere la mascherina, o mettere la mascherine e non proteggere gli occhi quando necessario (occhiali o visiere anti-droplets) sono comportamenti che favoriscono una amplificazione pericolosissima della circolazione virale e la possibilità, direttamente conseguente, della insorgenza di nuove varianti”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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