Sono 16.308 i positivi al tampone per il coronavirus in 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 553.
Venerdì i positivi erano stati 17.992, i morti 674. In totale i casi da inizio epidemia in Italia sono 1.938.083, le vittime 68.447. Gli attualmente positivi sono 620.166 (-7.632) , i guariti e dimessi 1.249.470 (+23.384). In isolamento domiciliare ci sono 592.018 persone (-7.192).
Sono 176.185 i tamponi per il coronavirus effettuati in 24 ore in Italia, in leggero calo rispetto a venerdì, quando erano stati 179.800. Il tasso di positività (rapporto positivi-test, compresi quelli ripetuti e di controllo) è del 9,2%, in flessione rispetto al 10% di venerdì (-0,8%).
Calano di 35 unità – nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite – i pazienti in terapia intensiva per il Covid in Italia. I ricoverati nei reparti ordinari diminuiscono invece dii 405 unità in 24 ore.
Folla al centro di Roma per lo shopping natalizio. Scattata la chiusura momentanea al traffico pedonale di via del Corso all’altezza di Largo Goldoni per far defluire le persone. Pattuglie della polizia locale a presidio dei ponti del Lungotevere per agevolare il più possibile la circolazione.
Tanta gente ha invaso anche le vie del centro storico di Bologna per l’ultimo sabato di shopping, in vista delle restrizioni natalizie che, da giovedì, riporteranno l’Italia in zona rossa. In via Indipendenza, via Rizzoli, via Farini, le strade intorno a piazza Maggiore, moltissime persone hanno approfittato per comprare i regali, anche se, probabilmente, meno di quella che ci sarebbe stata in un qualunque sabato pre-natalizio. Le strade erano comunque affollate, molte file si sono formate fuori dai negozi più gettonati e, fino alle 18, i bar erano pieni di clienti che hanno approfittato di una delle ultime occasioni per un aperitivo o per un caffè al tavolo. Contrariamente a quanto era stato annunciato non sono stati presi particolari provvedimenti per contingentare le persone, come transenne o filtraggi nelle aree più affollate. Nel pomeriggio l’accesso è stato libero pressoché ovunque, salvi i limiti di clienti nei singoli negozi. Presenti, ma molto discreti, i controlli: vigili urbani, carabinieri e polizia hanno soprattutto cercato di dissuadere le persone dall’assembrarsi e vigilato sul fatto che tutti avessero la mascherina correttamente indossata.
In vista della partenza della zona rossa prenatalizia, i milanesi (e non solo) si sono riversati in centro per comperare i regali e fare un ultimo brindisi con gli amici. Molti i gruppi di ragazzi nella zona di corso Como e anche in piazza Duomo, ma anche coppie e famiglie piene di pacchetti. Pieni anche diversi ristoranti all’ora di pranzo con gruppi di colleghi, o di compagni di scuola e affollati anche i tavoli all’aperto dei bar famosi per l’aperitivo. Code si sono formate davanti a molti negozi: dalla Rinascente, davanti alle vetrine di Natale, che da diversi giorni ha montato delle transenne per differenziare entrate e uscite; ma anche da Gucci e Vuitton in Galleria, dove la polizia locale regola gli ingressi. Qualche breve attesa si è verificata anche in metro, dove per rispettare il contingentamento al 50% della capienza, i tornelli di ingresso alle banchine sono stati chiusi (per alcuni minuti) 150 volte fino alle 16.
E una mattina di caos quella che si è vissuta nel quartiere collinare del Vomero, da sempre luogo preferito per lo shopping da decine di migliaia di napoletani. Strade bloccate, clacson che suonavano all’impazzata, automobilisti alla ricerca disperata di un parcheggio. “Un vero e proprio delirio pre natalizio”, commenta una anziana residente, “inaudito in un periodo di pandemia”. Ma non solo le automobili hanno affollato le strade del quartiere. L’isola pedonale Scarlatti-Giordano è stata invasa da un vero e proprio fiume umano. Tutti in strada per le ultime compere prima delle festività natalizie prima che si torni in zona rossa dal 24 dicembre. Le vie dello shopping sono state letteralmente prese d’assalto così come il mercatino di Antignano e quello di via De Bustis dove mantenere il distanziamento fisico era praticamente impossibile. File fuori dei negozi, ma anche all’esterno di bar per gustare un caffè, sebbene da asporto, con amici e parenti.
Fonte Ansa.it