Sono 18.020 i nuovi casi di Covid individuati in Italia nelle ultime 24 ore, per un totale dall’inizio dell’emergenza di 2.220.361. L’incremento delle vittime è invece di 414 che fanno salire il totale a oltre 77mila (77.291). Sono stati 121.275 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della salute, oltre 55mila meno rispetto al giorno prima quando erano stati 178.596. Il tasso di positività risale al 14,8%, tre punti e mezzo in più di mercoledì quando era all’11,3%.
Tornano a salire i ricoveri per Covid sia in terapia intensiva sia nei reparti ordinari. Secondo i dati del ministero della Salute, sono 2.587 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 16 più di mercoledì tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 156. Nei reparti ordinari degli ospedali ci sono invece 23.291 pazienti, 117 in più nelle ultime 24 ore. Gli attualmente positivi sono 571.055, rispetto a mercoledì 2.343 in più, mentre i guariti e i dimessi in un giorno sono 15.659 per un totale dall’inizio dell’emergenza di 1.572.015
Nove regioni con terapie intensive oltre la soglia di allerta – Dopo i progressi delle scorse settimane, torna a aumentare il numero di regioni che supera la soglia d’allerta per i posti occupati da pazienti Covid in terapia intensiva: la media nazionale si attesta infatti al 30%, ma a superare questa soglia sono 9 regioni, ovvero 3 in più in una settimana. Cresce anche il numero delle regioni che superano la soglia d’allerta del 40% dei posti nei reparti ospedalieri: sono anche in questo caso 9, una in più rispetto a una settimana fa. Lo mostrano i dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) relativi al 6 gennaio.
In base al decreto del ministro della Salute del 30 aprile 2020, la soglia di allerta di posti in terapia intensiva occupati da malati Covid è stata stabilita essere del 30%. A livello nazionale, in base agli ultimi dati, la percentuale si attesta esattamente su questa cifra. Ma sono 9 le regioni in cui viene superata: Emilia Romagna (31%), Friuli Venezia Giulia (35%), Lazio (32%), Lombardia (38%), Piemonte (31%), Provincia autonoma di Bolzano (35%), Provincia autonoma di Trento (50%), Puglia (33%) e Veneto (37%).
Per quanto riguarda i posti occupati in area ‘non critica’, ovvero nei reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive, la soglia limite è stata individuata al 40%. A livello nazionale, siamo ancora intorno al 36%, ma sono anche qui 9, una in più rispetto a una settimana fa, le regioni oltre soglia: Emilia Romagna (44%), Friuli Venezia Giulia (51%), Lazio (44%), Liguria (41%), Marche (44%), Piemonte (48%), Provincia autonoma di Bolzano (44%), Provincia autonoma di Trento (59%) e Veneto (44%).
Fonte Ansa.it