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Covid: 2.072 positivi, 7 vittime. Tornano a salire i ricoveri nelle terapie intensive

Scendono leggermente i positivi ai test per i Covid individuati nelle ultime 24 ore, sono 2.072 secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 3.127. Sono invece 7 le vittime in un giorno, mentre ieri erano state 3.

Sono 89.089 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 165.269. Il tasso di positività è del 2,3%, in aumento rispetto all’1,9% di ieri.

I casi in Italia dall’inizio dell’epidemia sono 4.289.528, i morti 127.874. I dimessi ed i guariti sono invece 4.114.129, con un incremento di 651 rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono 47.525, in aumento di 1.412 unità nelle ultime 24 ore.

Tornano a salire le terapie intensive per Covid, oltre ai ricoveri nei reparti ordinari. Sono 162 i pazienti in rianimazione per il coronavirus in Italia, in aumento di sei nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 16 (ieri 3). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 1.188, quindi 52 in più rispetto a ieri.

Superata la soglia del 50% di vaccinati over 12 in Italia – Un italiano su due di quelli vaccinabili ha completato il ciclo con entrambe le dosi. Secondo quanto emerge dal report del governo, aggiornato alle 17 di oggi, gli italiani immunizzati sono 27.311.228, pari al 50,57% della popolazione over 12.

Pregliasco, sì all’obbligo per il personale scolastico. “Credo che si possa pensare di arrivare all’obbligo di vaccino per il personale scolastico così come è stato fatto per i sanitari. I docenti sono a rischio in quanto la variante Delta infetta molto i giovani e poi svolgono un servizio essenziale, lo abbiamo visto anche dai risultati degli Invalsi che sono stati pessimi a causa della Didattica a distanza, realizzata in modo emergenziale senza un’adeguata organizzazione”. Così il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco e membro del Cts della Lombardia, ai microfoni della trasmissione ‘Rotocalco 264’ su Cusano Italia Tv. “Non c’è chiarezza sulla durata della vaccinazione. Oggi si stima una protezione di 9-12 mesi. E’ probabile che sia necessario una dose di richiamo nel 2022, magari soprattutto per i soggetti più fragili e a rischio e magari con un vaccino aggiornato per le nuove varianti. E’ presumibile che si prediliga il vaccino a mRna”.

Rasi, piano nazionale in vista del calo dell’immunità. “Serve un piano nazionale per monitorare l’andamento della vaccinazione in previsione del calo dell’immunità e di nuove varianti: chi è coperto, con quante dosi, da quanto tempo e con quali risultati”. Ad affermarlo è Guido Rasi, ordinario di Microbiologia all’Università di Roma Tor Vergata e consulente per l’emergenza del generale Figliuolo. Non bisogna ridursi ad inseguire il covid, spiega Rasi, ma è importante monitorare come gli italiani reagiscano alla vaccinazione. “La terza dose di massa non ha senso – aggiunge -, ma per immunodepressi e anziani potrebbe servire. È ora di decidere il modo in cui farlo, probabilmente con un vaccino diverso e aggiornato per le future varianti. E poi cerchiamo quel 6 per cento di persone che non rispondono alla copertura per capire chi sono e perché. Dobbiamo combattere ogni possibile serbatoio del virus”.

Fonte Ansa.it

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