A livello nazionale è ancora stabile dai primi di luglio, e pari al 2%, il numero di posti letto in terapia intensiva e in reparto, occupato da pazienti Covid.
Mentre nelle singole regioni, negli ultimi giorni, si inizia a intravedere una lieve tendenza al rialzo delle ospedalizzazioni, in particolare in Basilicata, Puglia e Sardegna. E’ quanto mostra il monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornato al 20 luglio.
Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei posti letto da parte di persone contagiate dal Sars-Cov-2 nei reparti di Malattie infettive, Medicina interna e Pneumologia, la soglia di allerta è fissata al 40%, percentuale oltre la quale diventa molto difficile gestire i pazienti ricoverati per altre patologie. Attualmente questa la situazione: Abruzzo (2%), Basilicata (passata il 18 luglio dal 3% al 5%), Campania (5%), Calabria (6%), Emilia Romagna (2%), Friuli Venezia Giulia (0%), Lazio (3%), Liguria (1%), Lombardia (2%), Marche (1%), Molise (1%), Bolzano (2%), Trento (0%), Piemonte (1%), Puglia (passata il 20 luglio dal 2 al 3%), Sardegna (passata il 17 luglio dal 3 al 4%), Sicilia (5%), Toscana (1%), Umbria (1%), Valle d’Aosta (0%) e Veneto (1%).
Per quanto riguarda le terapie intensive, l’allerta scatta quanto il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid supera il 30% e questa è ora la situazione nelle singole regioni: Abruzzo (1%), Basilicata (2%), Campania (2%), Calabria (3%), Emilia Romagna (2%), Friuli Venezia Giulia (0%), Lazio (3%), Liguria (in aumento dal 2 al 3%), Lombardia (2%), Marche (1%), Molise (0%), Bolzano (0%), Trento (0%), Piemonte (0%), Puglia (2%), Sardegna (in calo dal 2% all’1%), Sicilia (3%), Toscana (in calo dal 4% al 3%), Umbria (1%), Valle d’Aosta (0%) e Veneto (1%).
A fine marzo, le terapie intensive Covid erano al 41% e i ricoveri al 44%. Da allora, grazie all’accelerazione della campagna vaccinale, è iniziata una continua discesa, che vede ora qualche incertezza. (ANSA).
Fonte Ansa.it