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Covid: alla Maugeri +55% pubblicazioni scientifiche nel 2020

(ANSA) – ROMA, 30 LUG – Dalla fisioterapia alla
riabilitazione del respiro, fino al Long Covid, l’anno della
pandemia ha visto una forte crescita dell’attività di ricerca
condotta presso gli Istituti clinici scientifici Maugeri,
rispetto al 2019. Nel 2020, infatti, si registra un +55% in
termini di numero assoluto di pubblicazioni su riviste
scientifiche, passate da 264 a 408. Mentre l’impact factor, ha
raggiunto quota 344 punti, rispetto a 230 del 2019 e 220 del
2018. È quanto emerge dal quarto Bilancio di Impatto sociale,
realizzato col supporto tecnico di Altis-Università Cattolica
Milano.
    A portare avanti questa mole di lavoro, sono stati 371
ricercatori, di cui 163 ricercatori ‘puri’ cioè afferenti
direttamente a uno dei 48 laboratori di ricerca, coordinati dal
direttore scientifico Walter Ricciardi.
    Anche gli istituti riabilitativi durante l’anno
dell’emergenza, spiega all’ANSA Chiara Maugeri, a capo della
direzione impatto sociale, qualità e accreditamento, “sono stati
chiamati a farsi carico dei pazienti Covid nella immediata fase
post-acuta. L’incremento di dati disponibili hanno determinato
una revisione delle attività di ricerca clinica e traslazionale.
    Ad esempio, nell’ambito della Cardiologia Riabilitativa, sono
stati pubblicati studi relativi al danno miocardico acuto nel
corso dell’infezione virale”. Inoltre, “sono stati inoltre
avviati nuovi studi focalizzati sulla valutazione delle
possibili implicazioni dell’infezione sulla funzionalità del
sistema nervoso autonomo e sul ruolo dei fattori epigenetici,
che possono influenzare il decorso della malattia e favorire
l’insorgenza di conseguenze a lungo termine, o sindrome
post-Covid”.
    L’incremento nelle pubblicazioni scientifiche è in buona
parte attribuibile a studi sul Covid-19, ma l’emergenza
sanitaria non ha pesato negativamente su altre linee di ricerca
non legate al coronavirus. L’aumento maggiore è registrato da
pubblicazioni nell’area della Medicina Clinico-Specialistica
(+92%), seguita da Cardioangiologia Riabilitativa (+47%) e
Riabilitazione Neuromotoria (+46%). (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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