(ANSA) – ROMA, 25 AGO – L’antivirale nirmatrelvir, il
principio attivo del farmaco Paxlovid, riduce di oltre il 70%
del rischio di andare incontro a ricovero o morte per Covid
nelle persone con più di 65 anni. È il dato che emerge da uno
studio condotto in Israele e pubblicato sul New England Journal
of Medicine.
Paxlovid è un antivirale che ha dimostrato di ridurre
sensibilmente le probabilità di un aggravamento di Covid-19
nelle persone a rischio. Tuttavia, spiegano i ricercatori, le
sperimentazioni che hanno portato alla sua approvazione sono
state condotte in un contesto diverso da quello attuale: in “adulti senza una precedente immunità contro SarsCoV2, ottenuta
tramite vaccinazione o infezione da SarsCoV2, e quando la
variante dominante era B.1.617.2 (Delta)”.
Lo studio, coordinato da ricercatori del Clalit Research
Institute di Tel Aviv, ha ora preso in considerazione l’utilizzo
del farmaco in 3.902 persone infettatisi tra gennaio e marzo
2022, quando la variante dominante era Omicron. Il 78% dei
pazienti aveva già anticorpi contro il coronavirus perché
vaccinato, infettato in precedenza o entrambi.
La ricerca ha concluso che nelle persone con più di 65 anni,
l’assunzione del farmaco ha ridotto il rischio di ricovero del
73%, facendo passare i tassi di ricovero da 58,9 casi per
100mila al giorno a 14,7 casi per 100mila. Il rischio di morte
per Covid si riduceva invece del 79%. Ancora più alti i vantaggi
per chi non era vaccinato né si era infettato in precedenza: in
tal caso la riduzione del rischio di ricovero è stata dell’85%.
Dall’analisi emerge che la somministrazione del farmaco non
offre, invece, particolari benefici a chi ha meno di 65 anni. In
questa fascia di età qualche vantaggio si osserva nelle persone
che in precedenza non hanno avuto Covid né si sono sottoposte a
vaccinazione. (ANSA).
Fonte Ansa.it