(ANSA) – ROMA, 29 OTT – Più della metà dei pazienti
ricoverati per Covid-19 arriva in ospedale con danni al cuore
causati dall’infezione che aumentano drasticamente il rischio di
morte. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori
dell’Ospedale San Raffaele di Milano e di quello di Cremona
pubblicato sull’European Journal of Clinical Investigation.
La ricerca ha preso in considerazione i dati di 750 pazienti
ricoverati nei due ospedali lombardi in piena prima ondata della
pandemia, tra febbraio e aprile 2020. Più della metà dei malati
(il 52%) presentava livelli anomali di troponina, un enzima che
indica la presenza di sofferenza cardiaca. I pazienti con danno
cardiaco avevano un rischio triplo di finire in terapia
intensiva rispetto a quelli con il cuore sano (26% contro 8,3%)
e 4 volte più alto di morire nei tre mesi successivi al ricovero
(40% contro 9.1%).
“Possiamo identificare almeno quattro meccanismi alla base
del danno miocardico correlato al Covid-19”, spiegano i
ricercatori. “Un’infezione diretta attraverso i recettori ACE-2;
uno squilibrio tra il bisogno di ossigeno del miocardio e la sua
disponibilità; una coagulazione anomala con disturbi del
microcircolo e, infine, la tempesta di citochine”,
quell’eccessiva risposta immunitaria che si osserva nei pazienti
Covid più gravi.
Lo studio ha inoltre osservato che essere in cura con i
tradizionali farmaci usati nei pazienti con disturbi cardiaci o
vascolari, come ACE-inibitori, sartani, calcio antagonisti, non
aveva nessun effetto protettivo sul danno miocardico.
“I nostri dati supportano la misurazione della troponina
cardiaca al momento del ricovero e durante il ricovero per
identificare i pazienti a maggior rischio di eventi avversi”,
concludono i ricercatori. (ANSA).
Fonte Ansa.it