(ANSA) – ROMA, 22 APR – Per un operatore sanitario è molto
più probabile prendere il Covid dalla propria comunità che nella
cura di un paziente. Lo afferma uno studio condotto negli Usa e
pubblicato dalla rivista Clinical Infectious Diseases, in cui
sono stati analizzati i geni del virus ottenuto dai tamponi di
95 operatori positivi.
L’analisi, scrivono gli autori della University of
Wisconsin-Madison, ha unito un’indagine epidemiologica sui
contatti dei soggetti studiati con il sequenziamento dei virus,
ed è riuscita a collegare l’infezione di un operatore a quella
di un collega solo nell’11% dei casi, mentre appena nel 4% il
virus è risultato lo stesso che ha infettato un paziente. Questa
osservazione, spiega lo studio, conferma i risultati di altre
ricerche simili in Olanda e Gran Bretagna., da cui emerge che il
fattore di rischio più importante per una persona in generale è
il tasso di contagi nell’area di residenza, e non la
professione. “Dallo studio appare che il personale sanitario si
infetta più comunemente per un’esposizione in comunità. Questo
enfatizza l’importanza sempre maggiore dell’uso delle
mascherina, del distanziamento e delle vaccinazioni”. (ANSA).
Fonte Ansa.it