(ANSA) – ROMA, 21 DIC – Nei pazienti affetti da Covid 19
aumentano i casi di infarto miocardico per un aumento
dell’instabilità delle placche aterosclerotiche, per una
trombosi coronarica o per un danno miocardico, anche in assenza
di restringimenti delle arterie. Sars-Cov-2 è in grado di
danneggiare l’endotelio interno dei vasi. Inoltre, può provocare
miocardite in almeno il 7% dei pazienti. Nel 78% dei guariti si
trovano alterazioni cardiache strutturali di vario genere, con
segni simili a quelli lasciati da un infarto.
Tutto ciò suggerisce che il virus può lasciare “un’eredità”
sulla funzionalità cardiovascolare e talvolta comprometterla con
danni permanenti al cuore.
Il Covid-19 si conferma cosi’ un ‘killer multiorgano’ e anche
il cuore ne fa le spese: sono sempre più numerosi gli studi che
segnalano danni cardiaci a seguito dell’infezione da SARS-CoV-2
e un contagiato su 5 va incontro a conseguenze cardiovascolari.
I danni sull’endotelio dei vasi sanguigni, l’aumento
dell’instabilità delle placche aterosclerotiche, un danno
miocardico, l’incremento
dell’infiammazione cardiaca e la comparsa di alterazioni
strutturali simili a quelle provocate da un infarto, presenti in
una consistente quota di casi, suggeriscono che l’infezione
Covid potrebbe lasciare strascichi, anche a lungo termine, sulla
funzionalità cardiovascolare, con un aumento del rischio di
infarto o ictus, soprattutto nei pazienti usciti dalla terapia
intensiva. Un preoccupante scenario che
emerge da un simposio in occasione del congresso nazionale della
Società Italiana di Cardiologia.
“I primi dati degli studi di questi mesi indicano che anche
SARS-CoV-2 può comportare ripercussioni serie, non solo a breve
termine, sui pazienti guariti, soprattutto se usciti
dalle terapie intensive – spiega Ciro Indolfi, Presidente SIC –
Un sempre maggior numero di segnalazioni indica la comparsa di
danni cardiovascolari anche in pazienti guariti che non avevano
disturbi cardiovascolari prima del contagio.
Il cuore dei pazienti è perciò più fragile durante la malattia
ma lo può restare anche dopo: è stato segnalato, per esempio,
che Covid-19 può provocare una miocardite in un almeno il 7% dei
pazienti che non avevano alcun disturbo cardiaco prima del
contagio, e nel tempo questa infiammazione cardiaca può avere
conseguenze sulla funzionalità dell’organo”. (ANSA).
Fonte Ansa.it