(di Livia Parisi) (ANSA) – ROMA, 18 LUG – Spinte dalla paura della circolazione
contemporanea di due virus e incentivate da una forte campagna
di comunicazione, le vaccinazioni antinfluenzali nella stagione
2020/2021 sono “sensibilmente aumentate” tra gli over 65, con
una crescita della copertura del 12% rispetto all’anno
precedente e quasi 7 anziani su 10 vaccinati. A confermare le
previsioni sono i dati del Ministero della Salute, che mostrano
una percentuale “confortante e tornata ai livelli di dieci anni
fa”, come spiega Carlo Signorelli, professore ordinario di
Igiene presso l’Università di Parma e l’Università San Raffaele
di Milano. Mentre, per il prossimo autunno, la Gran Bretagna
offrirà il vaccino a ben 35 milioni di persone.
Malattia in genere non grave, nelle persone anziane
l’influenza è associata al rischio di complicanze e mortalità.
Per questo l’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda
coperture vaccinali elevate nelle persone con più di 65 anni o
con malattie croniche. Nel primo decennio degli anni duemila,
spiega il Ministero, “l’andamento della copertura
dell’antinfluenzale, negli over65, mostrava un trend positivo. A
partire dalla stagione 2009/10 si è osservato però un drastico
calo, passando da una copertura del 65,6 % al 48,6%, registrato
nella stagione 2014/2015. Dalla stagione 2015/16 l’andamento
mostra un costante aumento della copertura vaccinale arrivando
al 66,5,% dell’ultima stagione”. Secondo gli ultimi dati, nel
2020-2021 a esser stata vaccinata è stata il 23,7% della
popolazione generale, rispetto al 16,8% dell’anno precedente,
con una crescita del 7%. L’aumento è frutto soprattutto di una
copertura cresciuta del 12% tra gli over 65, tra i quali l’anno
passato i vaccinati sono stati, appunto, il 66,5%. Un buon
risultato anche “se ancora lontano dal 75%, l’obiettivo minimo
raccomandato in questa fascia di età”, precisa Signorelli.
Per ridurre il rischio della contemporanea circolazione di
virus influenzali e Sars-CoV-2 ma anche per semplificare la
diagnosi dei casi sospetti di Covid-19, visti i sintomi in parte
simili all’influenza, il Ministero ha acquistato lo scorso anno
oltre 17,8 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale a fronte
dei 12 milioni dell’anno precedente. E gli esperti chiedono il
bis. E’ importante, afferma Signorelli, già presidente della
Società Italiana di Igiene (SItI), “incentivare la vaccinazione
antinfluenzale anche per la prossima stagione, perché se i più
anziani sono protetti, questo rappresenta un vantaggio per loro,
ma anche per i sanitari, che dovranno comunque gestire ancora
una fase endemica dell’epidemia da Sars-CoV-2, in attesa che la
copertura vaccinale si completi. La campagna vaccinale massiva
contro il Covid – sottolinea – deve essere uno stimolo a
implementare tutte le altre vaccinazioni, a cominciare da quella
contro l’influenza”.
Così intende fare la Gran Bretagna. Il governo britannico,
infatti, ha deciso di offrire il vaccino antiinfluenzale a oltre
35 milioni di persone da settembre. Si tratta della più grande
campagna contro l’influenza mai lanciata nel Paese e sarà
strutturata come quella contro il Covid-19 e per la prima volta
potranno richiedere il vaccino anche i ragazzi tra i 15 e 16
anni. D’altronde uno studio di recente presentato allo European
Congress of Clinical Microbiology and Infectious Disease mostra
che il vaccino antinfluenzale potrebbe proteggere dagli effetti
più gravi di Covid-19, riducendo il rischio di ictus, sepsi e
trombosi venosa profonda. (ANSA).
Fonte Ansa.it