(ANSA) – ROMA, 15 GIU – E’ allo studio in Italia l’effetto
delle risposte del vaccino anti-Covid per chi soffre di
patologie renali. A dirlo è Piergiorgio Messa, presidente della
Sin, la Società italiana di nefrologia. “In letteratura – spiega
– iniziano a comparire casistiche che dimostrano come nei
pazienti con malattia renale di vario grado e nei pazienti
portatori di trapianto renale, la risposta anticorpale al
vaccino contro il Covid-19 sia ridotta rispetto a quanto
osservato nella popolazione generale: questi risultati
potrebbero presagire una ridotta capacità di protezione
vaccinale nei confronti dell’infezione da Covid-19 in queste
categorie di pazienti”.
«Gli studi in atto, tra i quali quello promosso dalla Sin in
collaborazione con l’Iss e sostenuto da Aifa, darà risposte
definitive su questo punto critico, premessa necessaria per poi
progettare strategie vaccinali diverse – aggiunge – ciò,
naturalmente, trascende e prescinde dal problema del caldo, ma i
nostri pazienti devono continuare, più degli altri, a mantenere
il distanziamento e le misure generali di sicurezza (uso della
mascherina e igiene delle mani) anche durante l’estate e
nonostante la vaccinazione».
La malattia renale cronica è una delle malattie croniche più
diffuse. Secondo recenti studi della Società italiana di
nefrologia colpisce circa il 7-10% della popolazione ed è in
continua progressione anche a causa dell’invecchiamento generale
della popolazione. In Italia, i pazienti al terzo stadio o a uno
stadio più grave sono quasi 4,5 milioni e i pazienti in dialisi
circa 50.000. Altrettanti sono i pazienti portatori di trapianti
di rene in follow-up clinico nefrologico. (ANSA).
Fonte Ansa.it