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Covid: studio conferma, efficacia vaccino mRna cala in 6 mesi

L’efficacia del vaccino mRna contro il Covid-19 è passato da oltre il 90% di marzo al 65,5% di luglio. Sono i dati contenuti in un nuovo studio del New England Journal of Medicine condotto sui lavoratori della sanità dell’Università di San Diego, in California. Gli autori della ricerca fanno notare che, a partire da metà giugno, in coincidenza con la fine dell’obbligo di indossare le mascherine nello Stato e la rapida diffusione della variante Delta, le infezioni sono aumentate rapidamente anche tra chi aveva concluso il ciclo vaccinale.

Lo studio ha calcolato l’efficacia del vaccino per ogni mese, da marzo a luglio, tra gli operatoti sanitari dell’ospedale in cui a dicembre 2020 si era registrato un notevole aumento delle infezioni da Sars-CoV-2. A metà dicembre 2020 è iniziata la somministrazione di vaccini mRna, a marzo il 76% della forza lavoro era completamente vaccinata e a luglio la percentuale è salita all’83%. All’inizio di febbraio le infezioni sono diminuite drasticamente. Tra marzo e giugno meno di 30 operatori sanitari sono risultati positivi ogni mese. Nello specifico, dal 1 marzo al 31 luglio un totale di 227 operatori sanitari dell’ospedale è risultato positivo a Sars-CoV-2; 130 dei 227 dipendenti (57,3%) erano completamente vaccinati. I sintomi si sono manifestati in 109 dei 130 lavoratori completamente vaccinati (83,8%) e in 80 dei 90 non vaccinati (88,99%). Non sono stati segnalati decessi in nessuno dei due gruppi e una persona non vaccinata è stata ricoverata in ospedale con sintomi correlati a Sars-CoV-2.

La ricerca fa notare che in Inghilterra, dove l’intervallo tra le due dosi è stato esteso fino a 12 settimane, l’efficacia del vaccino si è mantenuta all’88%. “I nostri dati – spiega lo studio – suggeriscono che l’efficacia del vaccino è considerevolmente inferiore contro la variante delta e può diminuire nel tempo dalla vaccinazione”. 
   

Fonte Ansa.it

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