(ANSA) – ROMA, 26 NOV – Con la diffusione del telelavoro
in conseguenza della pandemia si è registrata una impennata dei
casi di disturbi del tratto vocale come disfonia (la difficoltà
nel produrre una voce normale, dalla raucedine fino alla
completa afonia) e altri problemi del tratto vocale come la gola
secca, legati probabilmente al massiccio uso di telefoni e
videoconferenze per lavorare a distanza e comunicare con i
colleghi. È quanto emerge da uno studio del Trinity College di
Dublino pubblicato sul Journal of Voice. Il lavoro ha
coinvolto 1575 persone sottoposte a questionari ad hoc per
valutare la qualità della loro voce, la presenza di malessere e
fastidi del tratto vocale come la secchezza della gola. Gli
esperti hanno visto che le problematiche del tratto vocale sono
aumentate durante il lockdown, specie tra quanti hanno
cominciato a lavorare da casa: l’origine dell’85% dei nuovi casi
di disfonia e disturbi simili riportati nel corso dell’indagine,
infatti, si fa risalire all’inizio del lockdown. Secondo
l’autrice Ciarán Kenny, “la ricerca indica l’importanza che i
datori di lavoro considerino l’opportunità di adottare misure
specifiche (come un training per i dipendenti) per limitare il
rischio di problemi vocali lavorando in remoto, specie se il
lavoro da casa dovesse divenire lo standard anche dopo il
COVID”. (ANSA).
Fonte Ansa.it