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DIABETE, GIORGINO (SIE): FARMACI INTELLIGENTI ALLEATI PAZIENTE

‘Non complicarti il Diabete!’ e’ la campagna promossa da Novo Nordisk che racconta come la gestione del diabete tipo 2 puo’ essere piu’ semplice e comoda, evitandone le complicanze. La chiave e’ l’equilibrio negli stili di vita della persona con diabete tipo 2 che includono una corretta alimentazione, l’attivita’ fisica e il benessere psicologico. Ma l’aderenza alle terapie prescritte e’ fondamentale e con i nuovi farmaci ora e’ molto piu’ semplice. Per capire quali sono le nuove frontiere di cura per il diabete di tipo 2 l’agenzia di stampa Dire ha intervistato il professor Francesco Giorgino, Direttore dell’UOC di Endocrinologia, AOU Policlinico Consorziale di Bari e Presidente SIE – Societa’ Italiana di Endocrinologia.
– ‘Non complicarti il diabete’ e’ il titolo altamente esplicativo della campagna promossa da Novo Nordisk che vuole mettere al centro la gestione del paziente diabetico. Cosa significa vivere con il diabete? “Il diabete e’ una malattia che impatta sulla vita delle persone perche’ e’ una patologia cronica da cui non si guarisce definitivamente oggi e questo riguarda tanto il diabete di tipo 2, che e’ la forma piu’ frequente, quanto quello di tipo 1. Questo significa che i pazienti devono seguire molto spesso una terapia farmacologica che deve essere somministrata quotidianamente e periodicamente. Ma questo non basta: ovviamente il paziente deve sottoporsi a molti esami, dall’autocontrollo glicemico agli esami laboratorio, da indagini strumentali a test specifici per valutare la presenza delle complicanze correlate al diabete. Questo, come si puo’ intuire, impatta sulla vita di queste persone. Certamente un’attenzione all’alimentazione, all’attivita’ fisica e’ estremamente importante e rappresenta un ulteriore impegno per il paziente che e’ affetto da diabete”.

– Qual e’ il valore dell’innovazione terapeutica e di farmaci come gli analoghi del GLP-1, come ‘semaglutide’ che e’ l’ultimo arrivato, che consentono di gestire il diabete tenendo sotto controllo i valori glicemici ma anche fattori extraglicemici? “Questa classe di farmaci, gli analoghi del GLP-1 e in particolare l’ultimo arrivato il ‘semaglutide’, sono farmaci che hanno di fatto modificato tutti quegli elementi di cui parlavo prima, in senso favorevole, e mi riferisco al diabete di tipo 2. Si tratta di farmaci che consentono di controllare la glicemia elevata e in molti casi riescono ad evitare l’uso dell’insulina. Il GLP-1 rappresenta un farmaco alternativo all’insulina basale, tanto che le raccomandazioni cliniche internazionali affermano che bisognerebbe utilizzare un analogo del GLP-1 prima dell’inizio della terapia con insulina. Questo alleggerisce il peso della terapia perche’ a differenza dell’insulina, che va assunta ogni giorno e che fa acquistare peso corporeo, il farmaco analogo del GLP-1 non richiede un aggiustamento frequente della dose e non richiede la misurazione della glicemia, ed e’ inoltre un farmaco che fa dimagrire. Il paziente chiaramente riesce a seguire piu’ volentieri una terapia che va incontro alle sue esigenze. Questi farmaci sono capaci oltre ridurre la glicemia e il peso corporeo, proteggono da infarto e ictus, riducono la mortalita’ cardiovascolare e proteggono il rene che e’ un organo spesso bersagliato dal diabete”.

– Quanto conta che il paziente sia informato sulle nuove opportunita’ terapeutiche?
“Ci sono dei dati che dimostrano che molti pazienti diabetici non sono cosi’ aderenti alla terapia perche’ incontrano alcune difficolta’ e non la seguono in maniera puntuale tutti i giorni o tutte le volte che dovrebbero assumerla. La ridotta aderenza puo’ essere migliorata attraverso questa nuova classe di farmaci che consentono al paziente di effettuare una iniezione una volta alla settimana. Inoltre, questi farmaci non aumentano il rischio di ipoglicemia e favoriscono il dimagrimento. Ecco, tutti questi elementi contribuiscono ad una ottimale aderenza alla terapia. Ci siamo inoltre resi conto che la scarsa aderenza a volte puo’ essere legata anche alla natura stessa del diabete che e’ non solo una patologia cronica ma anche una patologia subdola perche’ nel tempo danneggia i tessuti e i vasi senza manifestarsi con un sintomo acuto che il paziente vuole subito evitare e correggere. Il nostro obiettivo come clinici e’ restituire alla persona con diabete anni di vita in buona salute. Sappiamo purtroppo che il diabete riduce l’aspettativa di vita: quanto piu’ precocemente insorge il diabete tanto piu’ si ‘accorcia’ la vita di quel soggetto per cui il nostro impegno, insieme alla persona con diabete e’ invertire la rotta attraverso la prescrizione e assunzione di terapie moderne in grado anche di proteggere il cuore, il rene ed il cervello”.
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