(ANSA) – ROMA, 16 FEB – Il disgusto per un cibo
potenzialmente avariato è un ‘vaccino’ contro le infezioni. Lo
ha dimostrato uno studio pubblicato sulla rivista Pnas
dall’università del Colorado, secondo cui chi prova una maggiore
repulsione va incontro a un minor numero di infezioni nella
propria vita.
Già Darwin, spiegano gli autori, aveva teorizzato che il
disgusto fosse un meccanismo dell’evoluzione per evitare il
contatto con sostanze potenzialmente pericolose. Lo studio è
stato condotto su 75 donne e uomini della tribu ecuadoriana
degli Shuar, una comunità che vive in un ambiente con molti
patogeni e diversi livelli di tenore di vita. Ai soggetti è
stato fatto compilare un questionario per capire il livello di
disgusto nei confronti di cibi potenzialmente avariati, e altre
possibili fonti di repulsione, come toccare la carne cruda o
mangiare cibo dopo aver visto un topo dove veniva conservato, e
sono state fatte analisi del sangue e delle feci per cercare
segni di infezioni passate. Le persone con un maggior disgusto,
è emerso dallo studio, sono anche quelle con meno segni di
infezione dalle analisi. Un’altra conclusione interessante,
spiega Tara Cepon-Robins, uno degli autori, al sito di Science,
è che il senso di disgusto ‘evolve’ a seconda delle condizioni
di vita, con le persone che vivevano in case più sporche e
lontane dai servizi di base come i supermercati che hanno una
minore repulsione. “Se si vive in una casa senza porte con le
galline che razzolano sul pavimento non si può essere troppo
disgustati – spiega – ma se ci si può permettere di evitarlo il
disgusto cresce, permettendo di evitare l’esposizione ai
patogeni”. (ANSA).
Fonte Ansa.it