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Dismorfia da Zoom,con telelavoro più richieste a dermatologi

(ANSA) – ROMA, 16 NOV – Si chiama dismorfia da Zoom il nuovo
fenomeno che i dermatologi americani stanno osservando dopo mesi
di emergenza legata al coronavirus e di lavoro a distanza, fatto
di riunioni su piattaforme digitali. In sostanza, vedendo la
propria immagine continuamente sullo schermo di pc, tablet e
cellulari mentre si susseguono i meeting, ci si convince che
qualcosa non vada, si notano molti dettagli prima considerati
quasi insignificanti del proprio volto in particolare, cosa che
spinge a rivolgersi a uno specialista. Lo rileva un articolo di
alcune specialiste dermatologhe del Massachusetts General
Hospital, pubblicato su Facial Plastic Surgery & Aesthetic
Medicine.
    “La pandemia- spiega in un commento all’articolo il dottor
Benjamin Marcus, dell’Università del Wisconsin- ha cambiato
radicalmente la frequenza con cui ci confrontiamo con la nostra
immagine. Il passaggio al lavoro online, all’apprendimento e
persino alla socializzazione ha aumentato notevolmente il tempo
che abbiamo per osservarci”.
    “Una vita sproporzionatamente trascorsa su Zoom – aggiunge una
delle autrici dello studio, Arianne Shadi Kourosh- può innescare
una risposta comparativa autocritica che porta a correre dal
medico per trattamenti che non si sarebbero considerati prima di
aver passato mesi di fronte a uno schermo, un nuovo fenomeno
chiamato appunto dismorfia da Zoom”. Gli autori spiegano
nell’articolo di aver “notato un’ondata di pazienti che citano
il loro aspetto su Zoom come motivo per rivolgersi al medico, in
particolare per quanto riguarda l’acne e le rughe”. Su Google,
spiegano gli specialisti, sono inoltre in aumento le ricerche
relative proprio all’acne e alla perdita di capelli. Questo
potrebbe anche essere dovuto- concludono- al fatto che le
persone si vedono costantemente in video e diventano più
consapevoli del loro aspetto”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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