I pazienti adulti con un particolare tipo di tumore al polmone (quello non a piccole cellule Alk positivo in stadio avanzato) hanno oggi una opzione in più: il lorlatinib, approvato in regime di rimborsabilità per il trattamento di pazienti che hanno già avuto una cura di prima linea e una progressione di malattia. Il nuovo farmaco è un inibitore della tirosin chinasi (Tki) di terza generazione, disegnato per superare la barriera ematoencefalica e agire quindi a livello cerebrale.
Il tumore al polmone è una delle neoplasie più diffuse, in Italia è la terza più frequente negli uomini e la seconda nelle donne, e causa un numero di decessi superiore a quello di qualunque altra forma di cancro. Grazie alla ricerca scientifica, negli ultimi anni è stato però possibile individuare numerose alterazioni molecolari che sono alla base del suo sviluppo e che possono rappresentare dei target terapeutici.
“Negli ultimi venti anni tante sono le acquisizioni scientifiche e i progressi della ricerca nella diagnostica e nella terapia del tumore polmonare non a piccole cellule con l’identificazione di nuovi target d’azione e farmaci specifici. Nonostante questo c’è ancora un forte bisogno di soluzioni, soprattutto per affrontare in modo efficace la malattia al momento della progressione ed in particolare quando questa interessi il comparto cerebrale”, spiega Silvia Novello, professore ordinario di Oncologia Medica presso il dipartimento di oncologia dell’Università di Torino e presidente di Walce onlus.
Fonte Ansa.it