“La comunicazione scientifica dovrebbe essere affidata a chi ha fatto della scienza il proprio mestiere e la propria vocazione di vita. Affidare alcuni tipi di comunicazione, soprattutto in campi così delicati come le epidemie, a soubrette, attori, filosofi o anche politici non specificatamente orientati alla gestione di questo genere di emergenza può generare tanta confusione nei cittadini”. È quanto affermato da Fabrizio Pulvirenti, medico infettivologo, nel corso di un’intervista video rilasciata alla Dire.
La comunicazione durante la pandemia, secondo Pulvirenti, è stata dunque “a volte compulsiva, a volte inesatta, a volte contraddittoria” e ha generato “tantissima confusione nei cittadini che, per qualche causa, sono stati un po’ disorientati dalle comunicazioni istituzionali che avvenivano”.
La colpa, è stata dei media – ha risposto l’infettivologo- perché la comunicazione scientifica dovrebbe essere affidata a chi ha fatto della scienza il proprio mestiere e la propria vocazione di vita”.
Quanto alla gestione dell’emergenza- “Credo che gran parte di quello che è stato fatto è stato fatto bene, tolta qualche sbavatura istituzionale che è inevitabile ed è motivata soprattutto dall’emergenza e dall’urgenza di emanare i vari decreti. Però nel complesso- ha risposto ancora Pulvirenti- le istituzioni hanno svolto egregiamente il proprio ruolo. Grazie al governo Conte e soprattutto al generale Figliuolo alla guida della task force che gestisce la pandemia, sicuramente le cose in Italia sono migliorate notevolmente”.