Uomo corre al parco
Pubblicato il: 12/04/2018 16:10
Non solo margherite: con l’arrivo del bel tempo e l’allungamento delle giornate, nei parchi spuntano i runner. In molti in primavera si armano di tuta e scarpe da ginnastica, con la speranza di rimettersi in forma dopo i mesi di pigrizia invernale. “Così i nostri studi si riempiono di pazienti: dopo i 40 anni, infatti, lanciarsi in uno sport senza un’opportuna preparazione fisica e senza impostare correttamente il gesto atletico spesso si traduce in traumi, contratture, distorsioni e lesioni varie”. Parola di Marco Traballesi, fisiatra e medico dello sport, direttore Uoc Neuroriabilitazione della Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma, che aggiunge: “Molti corrono, ma basta guardarli per vedere che corrono male”.
“); } else { document.write(“”); }
Perché ci si infortuna facendo sport soprattutto dopo gli ‘anta’? “Il fatto è – dice all’Adnkronos Salute – che a questa età ci si sente ancora giovani, ma magari si è sedentari da qualche anno: tornare a fare attività sportiva, di qualsiasi tipo, senza adeguata preparazione fisica e senza un controllo medico preventivo, può creare molti problemi. Si sottovaluta in particolare la corsa, che comporta una sollecitazione biomeccanica importante a muscoli e tendini“. I traumi sportivi “sono stagionali: l’estate calano perché le persone vanno al mare o in montagna, riprendono a settembre quando si torna in palestra, e a marzo-aprile, quando si pensa alla prova costume”.
A farsi male sono gli uomini, “vittime di lesioni a spalla, gomito, schiena e ginocchia dopo partite di pallavolo o calcetto nel fine settimana o col sollevamento pesi in palestra, dove spesso ci si cimenta in carichi eccessivi. Ma spesso anche le donne, che incappano in traumi legati a corsa e palestra: abituate ai tacchi, rischiano di poggiare male il piede e subire lesioni alle estremità, al ginocchio e al polpaccio. Tipicamente femminile – insiste Traballesi – è lo stiramento del tendine d’Achille”.
Nella corsa il modo di appoggiare il piede è importante: “Quando corro carico 5 volte il mio peso, e se non sono ‘leggero’ e appoggio male, ginocchia, caviglie e piede sono ad alto rischio. Fra i runner e gli appassionati di palestra, dopo i 40 anni un’insidia è rappresentata anche dalla lombalgia, che peggiora con salti e pesi”, dice Traballesi.
Dunque la prima regola è: non iniziare se non sotto controllo medico. “Se l’attività scelta è di tipo ludico ricreativo – ricorda l’esperto – basta un controllo dal medico di famiglia, se è collegata a una federazione serve l’elettrocardiogramma. Dopo una certa età, in ogni caso, dobbiamo verificare come lavora il nostro cuore, che deve essere in grado di reggere lo sforzo”. Dopo mesi, o anni, di ‘allenamento sul divano’, “è davvero importante non partire ‘a freddo’, ma fare sempre un riscaldamento muscolare adeguato: il rischio altrimenti è quello di farsi male, e la riabilitazione, che deve sempre essere personalizzata, può rivelarsi anche lunga”.
Lo specialista consiglia dunque di scegliere l’attività più adatta al proprio fisico e affidarsi a istruttori preparati, specie al momento di iniziare: solo così si potrà impostare correttamente il gesto atletico. “Parlo di istruttori formati all’università e non in corsi e corsetti in cui si diventa istruttore magari senza conoscere l’anatomia”, ammonisce.
“); } else { document.write(“”); }