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Emicrania: cure sotto ‘casa’ con una app gestita dai medici

La Direzione Nazionale del sindacato ha dato mandato al Presidente Guido Quici

(ANSA) – ROMA, 09 OTT – Una app gestita dai medici di base
per indirizzare i pazienti emicranici nei centri ospedalieri
accreditati per erogare gli anticorpi monoclonali e, in futuro,
i nuovi farmaci che verranno autorizzati.
    Si chiama Handy head, testa tra le mani, e consente al medico
di individuare il centro di riferimento più vicino in tempo
reale, senza che il paziente debba fare i viaggi della salute
alla ricerca del centro che eroga il servizio dei monoclonali.
    L’annuncio è arrivato al secondo Forum organizzato alla
Sapienza Università di Roma dal titolo ‘Trattamento acuto
dell’emicrania: dove andiamo’.
    “Il problema – ha detto Paolo Martelletti della Sapienza e
presidente della Fondazione Italiana per lo Studio delle Cefalee
Onlus (Fisc), riferendo della app – è la conoscenza. Spesso i
pazienti emicranici sono costretti a fare molti chilometri, a
spostarsi di città e anche di regione per poter raggiungere i
centri che erogano gli anticorpi monoclonali senza magari sapere
che l’assistenza ce l’hanno anche sotto casa, o quasi. La app
permette di navigare come su una sorta di google map, per
individuare la posizione del centro idoneo alla somministrazione
con vantaggio sugli spostamenti ma anche sulle liste d’attesa.
    Il tutto gestito dai medici di base a cui è rivolta questa app”.
    Nel Forum, inoltre, si è messo in evidenza che il trattamento
della crisi di emicrania si avvale tuttora di farmaci, i
triptani, creati oltre trent’anni fa. Solo il 25% dei pazienti
emicranici ne fa uso, considerando anche la quota di pazienti
per i quali non sono indicati come chi soffre di ipertensione
non controllata o di patologie cardiovascolari e cerebrali.
    Molti pazienti emicranici, come evidenziato dagli esperti
che hanno partecipato al Forum, Giacinto Bagetta,
dell’Università di Cosenza, Luigi Alberto Pini, dell’Università
di Modena e Reggio Emilia, Alberto Raggi, dell’Istituto
neurologico nazionale Carlo Besta di Milano, e Cristina
Tassorelli, Università di Pavia, trattano ancora le loro crisi
con gli analgesici e gli antinfiammatori, spesso in modo
improprio ed eccessivo. Da qui il dibattito per ovviare a questi
limiti e dove la ricerca ci sta conducendo in termini di nuove
classi farmacologiche utili al trattamento acuto dell’attacco di
emicrania.
    In particolare, nella primavera del prossimo anno, è stato
riferito durante il Forum, sarà a disposizione il primo di una
nuova classe farmacologica, i ditani, utili per il trattamento
acuto delle crisi residue in chi usa già gli anticorpi
monoclonali, senza le controindicazioni cardiovascolari dei
precedenti triptani. Mentre per un’altra classe di farmaci, i
gepanti, sono in corso le procedure di registrazione anche in
Europa, oltre agli USA, dove sono già utilizzati con notevole
beneficio per i pazienti.
    I Forum sull’emicrania proseguiranno con altri tre
appuntamenti a cadenza mensile entro la fine dell’anno. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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