(ANSA) – ROMA, 26 AGO – Non solo l’età: anche la riserva
ovarica, cioè il numero di ovociti disponibili, è un fattore
determinante per la fertilità femminile e le probabilità di
concepire embrioni con un numero corretto di cromosomi. È quanto
hanno scoperto ricercatori dell’Università degli Studi di Modena
e Reggio Emilia in uno studio pubblicato sulla rivista Human
Reproduction.
I ricercatori hanno preso in considerazione 847 coppie che si
sono sottoposte a procreazione assistita e a cui era stata
proposta la tecnica della diagnosi genetica preimpianto. “Questa
tecnica ci ha insegnato che l’età della donna penalizza la sua
capacità riproduttiva in quanto il numero di embrioni
cromosomicamente adeguati che la stessa può produrre si riduce
enormemente”, dice in una nota il primo firmatario dello studio
Antonio La Marca. “Per cui, all’età di 30 anni circa il 50%
degli embrioni risulta essere euploide, cioè con un numero
corretto di cromosomi, mentre all’età di 40 anni lo è solo il
15%”.
Dallo studio è però emerso che, indipendentemente dall’età,
c’è un altro fattore che incide sulla fertilità: la riserva
ovarica, cioè il numero di ovociti disponibili, che rappresenta
una caratteristica del tutto personale e che può essere almeno
in parte svincolata dall’età.
“Impiegando i moderni algoritmi dell’intelligenza
artificiale, abbiamo potuto confermare che la riserva ovarica è
una variabile indipendente dall’età nel determinare le chance di
successo riproduttivo”, dice ancora La Marca. “Per fare un
esempio pratico: se all’età di 30 anni una donna con una buona
riserva ovarica ha il 50% di possibilità di avere un embrione
euploide, questa percentuale si abbassa al 25% in caso di bassa
riserva ovarica. Allo stesso modo, per una donna di 40 anni, le
chance sono del 18% e del 30% in caso di bassa e alta riserva
ovarica”, conclude il medico. (ANSA).
Fonte Ansa.it