La pandemia da Covid-19 ha messo ulteriormente in evidenza l’importanza e il valore della salute, soprattutto dell’innovazione e della digitalizzazione per lo sviluppo di una società e un sistema Paese più resilienti. La trasformazione digitale del Servizio sanitario nazionale, in particolare, è diventata fondamentale per migliorarne l’efficacia sia in termini di coordinamento e prevenzione, sia di erogazione di cure sempre più accessibili, integrate e personalizzate, nonché per abilitare la ricerca nell’ambito delle scienze della vita con l’opportunità di sviluppo di nuove forme di collaborazione tra gli attori dell’ecosistema sanitario.
Il PNRR, intanto, può agire senza dubbio come volano per la trasformazione digitale della sanità e gli esperti di settore concordano su un punto: il nostro Paese è destinato ad avere un ruolo leader nel percorso di innovazione e digitalizzazione della sanità, purché si vada nella direzione di una trasformazione sistemica, integrata, inclusiva e di valore. Di questo sì è parlato oggi a Roma in occasione del ‘Frontiers Health Italia 2022 – La sanità digitale al servizio della salute pubblica’, l’evento organizzato da Healthware Group presso l’Acquario Romano, che ha voluto riunire gli stakeholder dell’ecosistema della sanità e dell’innovazione per condividere strategie e prospettive, focalizzare i bisogni, le sfide e le opportunità, mettendo a sistema le esperienze e le competenze. Filo conduttore della giornata, quindi, il percorso verso l’innovazione sistemica della sanità italiana, che necessita di un approccio multidisciplinare e integrato, partendo dai bisogni dei cittadini per generare un valore condiviso.
“Il futuro della sanità digitale è legato a quello che si può fare a distanza, quindi la telemedicina. E’ legato poi a concentrare sulle persone il luogo delle cure, tramite dati, tramite la capacità di gestire la salute attraverso i dispositivi personali, e poi una grande parte passerà tramite la medicina digitale, quindi i software validati scientificamente che hanno effettivamente un’azione terapeutica”. Lo ha detto Roberto Ascione, CEO di Healthware Group, in occasione del ‘Frontiers Health Italia 2022 – La sanità digitale al servizio della salute pubblica’, l’evento organizzato da Healthware Group e in corso oggi nella Capitale, presso l’Acquario Romano.
“Come Healthware Group, ed io come ceo di Frontiers, supportiamo questa conferenza in varie parti del mondo già da diversi anni. In una prima fase- spiega Ascione- è servita per far conoscere queste innovazioni, tecnologie e metodi, adesso è ancora più importante perché sta permettendo, ed è la prima volta che accade in Italia, di collegare il mondo delle istituzioni con quello delle startup, degli innovatori, dei ricercatori, che fanno medicina digitale già da molti anni ma adesso sono molto più in attenzione visto i temi del Pnrr”.
È un appuntamento importante “perché nessuno può farcela da solo in tema di ecosistema- ha evidenziato ancora il Ceo di Healthware Group- quindi il fatto che anche il mondo istituzionale, in modo così esplicito, sia entrato in campo nell’ecosistema Frontiers è sicuramente un’ottima notizia. È successo in altri Paesi ed è interessante che stia accadendo anche in Italia”.
Il nostro Paese è indietro sul tema? “Dipende dai punti di vista- ha continuato Ascione- noi abbiamo un Servizio sanitario che ha performance molto elevate e questo è noto in tutto il mondo. Dal punto di vista degli investimenti, dell’innovazione, c’era però un gap da colmare, e probabilmente c’è ancora, ma oggi il fondo acceleratore annuncia l’acceleratore di digital health. Noi stessi annunciamo una serie di programmi che sono già in essere per aiutare il progresso delle industrie, quindi diciamo che l’Italia dal punto di vista della ricerca medica e del servizio sanitario non ha nulla da invidiare”. Se poi questo “lo complementiamo con gli investimenti in tecnologie e in start up- ha aggiunto- e il sostegno di tutta la filiera dell’innovazione, allora questa partita la possiamo giocare a livello anche mondiale”.
Obiettivo dell’evento di oggi “è quello di andare a mettere insieme il mondo delle istituzioni, il mondo delle startup, delle venture capital, delle grandi corporate, ma anche delle Regioni, insomma tutti gli stakeholder dell’ecosistema, senza dimenticare i pazienti- ha evidenziato Ascione- l’idea è proprio questa: mettere tutti insieme in una costruzione di metodo per arrivare a soluzioni digitali innovative realmente, validate scientificamente, che creano accessibilità per i pazienti. Questo- ha concluso- si può fare solo se dal normatore al paziente, e con tutti gli stakeholder che li collegano, possiamo effettivamente attivare questo tipo di innovazione. È l’obiettivo che l’ecosistema Frontiers propone”.