(ANSA) – ROMA, 24 NOV – In futuro un vaccino potrebbe
combattere le infezioni del tratto urinario e far parte di
quell’esercito di soluzioni per affrontare la resistenza dei
batteri agli antibiotici. A lavorare su questo fronte sono i
ricercatori dell’Università del Texas a Dallas, che in un lavoro
condotto in laboratorio hanno dimostrato l’uso di alcune
strutture per incapsulare e inattivare cellule batteriche per
creare una sorta di deposito che consente ai vaccini di durare
più a lungo nell’organismo.
La ricerca (pubblicata sulla rivista scientifica Acs Nano) ha
mostrato come sui topi questo metodo sia stato in grado di
produrre più anticorpi rispetto allo standard di preparazione
vaccinale, con tassi di sopravvivenza più alti.
“La vaccinazione come via terapeutica per le infezioni delle vie
urinarie ricorrenti viene esplorata perché gli antibiotici non
funzionano più”, ha detto Nicole De Nisco, ricercatrice che ha
condotto l’analisi.
Negli esperimenti, i ricercatori hanno utilizzato un ceppo di
Escherichia coli. E, dopo aver avuto il vaccino, quasi tutti gli
animali sono sopravvissuti. Oltre alle infezioni delle vie
urinarie ricorrenti o all’urosepsi, gli studiosi ritengono che
il metodo del deposito di antigeni potrebbe essere ampiamente
applicato alle infezioni batteriche, tra cui l’endocardite e la
tubercolosi. (ANSA).
Fonte Ansa.it