(ANSA) – SYDNEY, 28 SET – Anche un paio di bicchieri a
settimana di bevande alcoliche nelle prime fasi di gravidanza
possono aggravare il rischio che il nascituro sviluppi
depressione, ansia e altri disturbi psicologici e
comportamentali. Lo indica uno studio dell’Università di Sydney,
condotto su quasi 10 mila bambini di età fra nove e 11 anni,
secondo cui l’esposizione a livelli di alcool anche bassi
nell’utero conduce a più frequenti problemi comportamentali e
psicologici, rispetto a bambini che non vi sono stati esposti.
Lo studio, condotto dal Matilda Centre for Research in Mental
Health and Substance Use dell’università stessa e pubblicato
sull’American Journal of Psychiatry, è il più ampio finora
condotto sull’uso di bassi livelli di alcool durante la
gravidanza. Si è basato su interviste a madri e bambini, su
esami cognitivi e risonanze magnetiche. E’ emerrso che su 9719
bambini arruolati il 25,9% era stato esposto all’alcol
nell’utero.
I livelli di alcol rilevati nello studio andavano da zero
bicchieri fino a 90 durante le 40 settimane di gravidanza, per
la maggior parte consumati nelle prime sei-sette settimane,
prima che donne sapessero di essere incinte. “Abbiamo stabilito
evidenze chiare che anche un uso così ridotto di alcool in
qualunque fase della gravidanza ha un impatto sulla prole”,
scrive l’autrice principale, la neuropsicologa Briana Lees. Un
impatto sull’educazione, l’interazione sociale, comportamento e
potenzialmente le esperienze con il sistema giudiziario,
aggiunge.
Fonte Ansa.it