“Disabile, ma libero di vivere”. Questo il motto di Ersilio Ambrosini, che ha avuto un incontro duro con la malattia. Un tumore maligno alle parti molli e un sarcoma di Edwing con il 5% di probabilità di vita a soli 22 anni, contro cui ha lottato con tenacia all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, centro di eccellenza. Oggi Ersilio di anni ne ha 49 , i segni di ciò che è stato rimangono, con deficit fisici come una gamba attaccata al corpo ma priva di forza, che utilizza solo per l’equilibrio, ma li considera “non come un orrore ma un’opportunità”. Ha voglia di mostrare che la disabilità non e’ un limite e sulla mountain bike si impegna per sensibilizzare sui tumori muscolo-scheletrici e dare aiuto concreto. Nel 2019 insieme a un amico, Claudio Lazzaroni, ha deciso infatti di dare vita all’associazione sportiva dilettantistica di mountain bike Teamlife, di Chiari (Brescia), che ha come scopo principale aiutare l’Associazione Mario Campanacci del Rizzoli. Da più di 2 anni Teamlife è impegnata in modo attivo nella sensibilizzazione attraverso i canali social, Facebook e Instagram e da poco anche Youtube.
Si impegna ad organizzare eventi tra cui annualmente una conferenza con i medici del Rizzoli che, grazie alla mountain bike, hanno permesso di raccogliere fondi destinati all’Associazione. Anche quest’anno si sta lavorando per alzare la quantità e la qualità degli eventi con l’obiettivo di aumentare l’informazione tramite i canali social di Teamlife e dell’Associazione Campanacci. In questi giorni la squadra di Teamlife , composta da tre persone, ha preso parte a Sicily Divide, iniziativa di cicloturismo che attraversa oltre 48 fra borghi e cittadine delle aree interne della Sicilia che sono a rischio di spopolamento, con l’obiettivo di portare un aiuto concreto promuovendo le attività di accoglienza e ristori bike friendly. E il 26 giugno è atteso da un’altra sfida, quella della corsa Monterosa Prestige, a cui parteciperanno anche alcuni campioni paralimpici.
Fonte Ansa.it