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In pandemia si sta più in pantofole o scalzi, piedi soffrono

A piedi nudi, coi calzini, in ciabatte senza sostegno molto di più di prima. La pandemia COVID-19 ha causato un cambio di abitudini anche nel modo in cui usiamo e teniamo i piedi: la chiusura di scuole, palestre, ristoranti e altre attività e il lavoro per molti prevalentemente da casa ha portato ad abbandonare l’abitudine a indossare con regolarità le scarpe, in favore di soluzioni più comode e pratiche legate all’ambiente domestico. Stare scalzi o in pantofole leggere piuttosto che coi calzini può far sentire bene a breve termine, ma la mancanza di supporto per arco plantare e piede può aumentare il rischio di disturbi come fascite plantare (una delle cause più comuni di dolore al tallone, un dolore forte che di solito si verifica con i primi passi al mattino), metatarsalgia (quando la pianta del piede è indolenzita e infiammata) tendinite, unghie incarnite.
    A mettere in guardia sono gli esperti della Mayo Clinic, da cui arrivano anche dei consigli. Nel caso delle tendiniti e della fascite plantare per gli esperti “il migliore per prevenire queste condizioni ed evitare dolore o lesioni è scegliere un paio di scarpe da ginnastica o pantofole con unsupporto da indossare in casa”. “Le scarpe – evidenziano – fanno molto di più che sostenere l’arco plantare e il piede. Lo proteggono da lesioni, come ad esempio quelle in cui si può incorrere calpestando un oggetto appuntito”. Per evitare rischi, il consiglio è rimuovere il disordine e le cose accumulate sul pavimento prima che un dito del piede ci impatti. “L’importanza di indossare scarpe da ginnastica di supporto – aggiungono poi gli esperti – durante l’allenamento a casa non dovrebbe essere minimizzata”. Una scarpa dovrebbe fornire ammortizzazione e sostenere l’arco plantare. Diversi studi hanno dimostrato che non esiste una scarpa migliore o un particolare tipo di piede e il comfort e la calzata adeguata dovrebbero essere i criteri principali da utilizzare quando si scelgono nuove scarpe da ginnastica”. Così come nell’esercizio non andrebbe dimenticato il momento dello stretching, dell’allungamento, per evitate lesioni e rigidità.
   

Fonte Ansa.it

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