Le piccole sono nate il 23 agosto 2017 con il fegato in comune, dopo che la mamma aveva rifiutato l’aborto. Il 31 gennaio scorso sono state separate al Papa Giovanni XXIII e ora stanno bene. Un atto di fede che parte da lontano
Bergamo – Quando hanno scoperto che le gemelline che stavano aspettando erano unite, Mamma Claudia e papà Federico si sono rivolti a un sacerdote di Cremona per comprendere se sarebbero stati capaci di affrontare una prova simile. La donna aveva già rifiutato l’aborto.
Cosa si siano detti non è importante, la buona notizia è che le piccole hanno visto la luce nel reparto di neonatologia dell’ospedale bergamasco con il fegato in comune, poi sono state separate con successo e adesso sono tornate a casa.
I genitori hanno sempre creduto che le loro piccole ce l’avrebbero fatta, anche se la possibilità di sopravvivenza in situazioni analoghe è stimata al 50 per cento.
Il 31 gennaio 2018 le piccoline sono state separate. Il chirurgo Maurizio Cheli prima dell’intervento si è fatto benedire le mani da don Paolo. È entrato in sala operatoria insieme ai colleghi Giuseppe Locatelli e Michele Colledan. “L’incidenza di nascite di gemelli siamesi è stimata in una ogni 200mila – ha spiegato il medico al Corriere della Sera – Nel mondo vengono operati dai 6 agli 8 casi ogni anno. I centri più attivi sono New York e Londra. In Italia questo è il terzo caso in pochi mesi, dopo i due interventi eseguiti al Bambino Gesù di Roma su bambini nati all’estero”. Le gemelline sono state dimesse il 4 marzo. I genitori dicono che sono più unite che mai e nel sonno si cercano sempre.
Un atto di fede che parte da lontano. Federico, ex difensore del Mantova con quasi 100 presenze quando la squadra era in serie B, nel 2014 ha deciso improvvisamente di lasciare il calcio dopo essere stato a Medjugorje con la moglie Claudia. “Il calcio mi ha dato da mangiare per 20 anni e rimarrà sempre una grande passione. È stata dura lasciarlo, ma quell’esperienza mi aveva fatto capire quali erano le cose veramente importanti nella vita. Così ho deciso di seguire la via del Signore”, ha detto alla Gazzetta di Mantova. Cos’ ha deciso di aprire un’agenzia viaggi specializzata in pellegrinaggi. “Sono convinto che andrà bene. La mia non è presunzione, ma fiducia nella provvidenza divina. Quando ho lasciato il calcio ero preoccupato solo per il venir meno della sicurezza economica, ma mi sono fidato del Signore”. Ed è proprio la grande fede che unisce i due neogenitori che ha portato alla scelta di rifiutare l’aborto, quando hanno scoperto che le loro gemelline erano unite. Dopo la diagnosi, sono andati da un sacerdote del seminario di Cremona e hanno chiesto: “Ce la faremo?”, poi hanno pregato tanto, per mesi. Le loro preghiere sono state esaudite: sono tornati a casa con in braccio le loro bambine.