Cinque complessi termali per un totale di 32 piscine, con servizi medici finalizzati sia alla prevenzione sia alla cura. Da duemila anni la città che i romani chiamavano “Bononia” custodisce un tesoro di acque ricche di elementi salutari
Nel primo secolo dopo Cristo l’imperatore Augusto costruì un impianto termale per gli abitanti di una città che i romani chiamavano Bononia. Venti secoli dopo, Bologna ha a disposizione una ricca scelta di “acque della salute”: cinque complessi termali per un totale di 32 piscine (22 all’aperte e 10 coperte). Tutti insieme sono noti come Mare Termale Bolognese. Fra questi complessi situati nel territorio di Bologna e dintorni, il più antico è quello della Terme Felsinee, cui hanno fatto seguito le Terme San Petronio, le Terme San Luca, le Terme Acquabios e le Terme dell’Agriturismo (Villaggio della Salute Più).
Ovviamente «il valore sanitario di queste acque è stato certificato dal Ministero della Salute e dalla Regione Emilia Romagna: l’acqua termale infatti è considerata un farmaco, e le terme sono strutture sanitarie che funzionano anche come poliambulatori in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale», spiega il prof. Antonio Monti, direttore scientifico del Mare Termale Bolognese. «La certificazione scientifica di una fonte richiede almeno quattro anni di ricerche e studi che comprovino le virtù salutari dell’acqua. Diffidate e controllate sempre che le terme dove vi recate abbiamo la certificazione: chi attribuisce valore sanitario a una fonte cosidetta termale priva di riconoscimento ministeriale commette un reato penale, come chi si dichiarasse medico senza esserlo» aggiunge il prof. Monti .
Nel complesso di centri del Mare Termale Bolognese c’è una grande quantità di cure in accreditamento al Servizio Sanitario Nazionale per patologie del naso e della gola, patologie delle vie respiratorie, patologie dell’orecchio, patologie artro-reumatiche e patologie dermatologiche.
Ma oltre alle cure termali classiche si lavora anche su terapie “esclusive” come la Termogenoterapia (“terapia della produzione di calore”) che utilizza 6 forme di calore per aumentare gradualmente la temperatura corporea di un grado e oltre. Ciò ha un’azione diretta sui fasci neuromuscolari, sugli ormoni, su vasi sanguigni, sulle cellule e i mitocondri. Lo scopo? Dimagrimento, rinnovamento cellulare e stimolazione del metabolismo. «Ma qualsiasi siano le vostre necessità, ricordate», conclude il professor Monti, «che tutti i cittadini possono fare ogni anno un ciclo di 12 sedute termali a carico del Sevizio Sanitario Nazionale»