(ANSA) – ROMA, 09 GIU – Contro la Leucemia linfatica cronica
un nuovo farmaco promette effetti positivi ed un aumento della
sopravvivenza senza un peggioramento della malattia. E’ quanto
emerge dai risultati finali dello studio di fase III Elevate-Rr
che hanno dimostrato una sopravvivenza libera da progressione e
un minor numero di eventi di fibrillazione atriale con l’uso di
acalabrutinib rispetto all’ibrutinib, farmaco attualmente
utilizzato. “Uno dei maggiori ostacoli al trattamento dei pazienti con
leucemia linfatica cronica, pazienti che in genere ricevono la
diagnosi dopo i 70 anni e spesso presentano una o più
comorbidità, è trovare opzioni terapeutiche efficaci e tollerate
per la gestione della malattia nel lungo termine, senza dover
interrompere il percorso terapeutico – spiega Paolo Ghia,
docente di Oncologia Medica presso l’Università Vita-Salute San
Raffaele – I risultati dello studio Elevate-Rr confermano il
potenziale di acalabrutinib in termini di controllo della
malattia per i pazienti con leucemia linfatica cronica che hanno
già affrontato una prima linea di trattamento”. “Disporre di
un’opzione terapeutica efficace e meglio tollerata rappresenta
un’ottima notizia per i clinici e per gli oltre 3.000 pazienti
in Italia che ogni anno ricevono questo tipo di diagnosi”,
aggiunge.
La Leucemia Linfatica Cronica (Llc) è la forma più comune di
leucemia negli adulti, con una stima di 191.000 nuovi casi a
livello mondiale. (ANSA).
Fonte Ansa.it