(di Marzia Apice) – GIACOMO PERINI, LA NOTTE HA SMESSO DI FARE PAURA (Santelli, pp.176, 14.99 euro) Una corsa a perdifiato nella vita, per goderla appieno, nonostante tutto: cosi’ , senza mai perdere di vista l’obiettivo di essere felice, Giacomo Perini ha scelto di affrontare le difficolta’ messe sulla sua strada da un destino ingiusto, un’ostinazione vitale che ha raccontato nel libro “La notte ha smesso di fare paura”, edito da Santelli e disponibile dal 6 maggio.
La storia di Giacomo inizia nel 2014: ha 18 anni e sta per cominciare l’ultimo anno di liceo quando riceve la notizia tragica e inaspettata di avere un raro tumore maligno, l’osteosarcoma, che lo ha colpito alla gamba e contro il quale bisogna combattere senza perdere un minuto. Per lui, che progettava un futuro da atleta grazie alla passione per l’equitazione, sempre impegnato tra allenamenti con il suo cavallo, gare e progetti da costruire, la malattia e’ piu’ di una battuta d’arresto in una strada gia’ ben delineata, ma puo’ rappresentare la fine perche’ in gioco c’e’ la vita. Dalla diagnosi inizia un lungo percorso di lotta e di sofferenza: il giovane si sottopone a tante terapie e diversi interventi che poi culminano con l’amputazione della gamba.
Ma questa e’ solo la prima parte della vita di Giacomo, che, con la malattia, impara a conoscere un nuovo se stesso. Nel libro c’e’ il racconto della sua vicenda, dei suoi sogni di quando ancora poteva condurre una vita normale e del cambiamento forzato al quale si e’ dovuto adattare ma che e’ stato fonte per lui di una forza sconosciuta: alternando cronaca e riflessioni a pagine visionarie, l’autore svela in pagine intense e sincere il segreto della sua rinascita, di quella luce limpida che viene da dentro e detta la rotta quando tutto intorno e’ buio.
Mentre l’oscurita’ del tunnel che il tumore lo ha costretto a percorrere sembrava davvero impenetrabile, densa, carica di incubi e demoni, Giacomo si e’ accorto che poteva provare a camminare piu’ leggero, senza inutili zavorre, mirando alla cosa piu’ importante: non soltanto sopravvivere, ma vivere una vita ricca e appassionante, nell’intima convinzione di meritarlo quel futuro tanto ambito di felicita’ e appagamento. Il primo passo e’ stato per lui non indentificarsi con la sua patologia, ma impegnarsi con tutto se stesso a non farla vincere.
Poi ha ripreso a studiare, ora lavora al Coni per la Fitri ed e’ riuscito a preservare la sua passione per lo sport, diventando atleta della Nazionale paralimpica di canottaggio. A Giacomo pero’ tutto questo non e’ bastato, perche’ ha capito che la sua esperienza, di dolore e di rinascita, poteva essere d’esempio ad altri giovani come lui, non solo a quelli malati o disabili, ma a tutti coloro che di fronte a un problema si sentono indifesi e senza via d’uscita.
Ed ecco che la sua storia di resilienza e’ diventata occasione di impegno per gli altri: come un testimone di vitalita’ e coraggio, questo giovane uomo ha condiviso cio’ che ha vissuto a teatro, al cinema, di persona nelle scuole, come rappresentate degli atleti nel Comitato paralimpico del Lazio, sui mass-media, sui social e adesso anche nel suo libro. Un impegno il suo che non e’ passato inosservato, tanto che nel 2019 e’ stato nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.
Fonte Ansa.it