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Limiti di diagnosi e cura, Conte (Associazione Neuroblastoma) guarda alla medicina di precisione

Il vicepresidente dell’organizzazione fa il punto su tumori pediatrici e ruolo della ricerca

“Ancora oggi non conosciamo perfettamente
quali siano i meccanismi che sottendono ad un così diverso
comportamento del Neuroblastoma e il perché nei bambini di età
superiore ai 18 mesi la malattia sia spesso metastatica e poco curabile. La
ricerca diventa quindi indispensabile”. È quanto afferma Massimo Conte,
vicepresidente dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma,
organizzazione nata nel 1993 per sostenere la ricerca con diverse
iniziative come la campagna del 5xmille lanciata anche per il 2022.
Conte, medico pediatra all’oncologia pediatrica del “Gaslini” di Genova, fa
l’esempio del Neuroblastoma come “variante maligna che – dice – ha un
esordio metastatico in oltre il 50% dei casi. In questo caso – prosegue – il
fattore tempo ha un impatto relativo sull’estensione della malattia in
quanto le forme destinate ad essere metastatiche esordiscono alla
diagnosi già così”. “Anche per questo – osserva il medico – la ricerca
diventa indispensabile per studiare a fondo il corredo genetico della
cellula tumorale, capire quali interruttori biologici vengono attivati, quali
soppressi, quali siano gli oncogeni o le molecole responsabili
dell’aggressività della malattia o della sua scarsa risposta alla terapia anti-
tumorale”.
La ricerca scientifica intanto ha già dato risultati da potenziare: “Grazie
agli studi di sequenziamento genico della cellula tumorale oggi sappiamo
che la presenza o meno di determinate alterazioni può essere associata a
prognosi diverse”, dichiara poi Massimo Conte, che è anche coordinatore
del Gruppo Italiano Neuroblastoma per AIEOP, Associazione Italiana
Ematologia Oncologia Pediatrica. “Tutte queste nuove conoscenze hanno

anche permesso negli ultimi anni di mettere a punto una serie di farmaci
‘intelligenti’ in grado di silenziare queste mutazioni. In sintesi – conclude
Conte – questa è la base della medicina di precisione che è e sarà sempre
di più in futuro la nuova sfida per la cura dei tumori”.

L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma
L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma nasce il 23 luglio del
1993 scegliendo come sua sede legale e “naturale” l’Istituto “Giannina
Gaslini” di Genova. Le sue origini si legano alla volontà di madri e padri
che hanno vissuto l’esperienza della malattia dei propri figli, ma anche
su impulso di oncologi frustrati dagli scarsi successi terapeutici ottenibili
in quegli anni. Dal 1996, l’associazione è presieduta da Sara Costa, socia
fondatrice e mamma di Luca, che non ce l’ha fatta rispetto alla malattia.
L’associazione si propone di finanziare progetti di ricerca per la cura del
Neuroblastoma e di altri tumori solidi in età pediatrica.
Il “bambino con l’imbuto” contraddistingue il logo dell’associazione:
un’immagine di gioia nonostante il dolore; la gioia dell’infanzia da
incoraggiare anche attraverso la ricerca.

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