(ANSA) – ROMA, 07 LUG – Si basa sulla luce la nuova tecnica
di diagnosi non invasiva che permette di riconoscere
precocemente i tumori e alcune malattie neurodegenerative, come
l’Alzheimer. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature
Communications, si deve a Istituto Italiano di Tecnologia (Iit)
e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
La tecnica utilizza in modo innovativo delle nanosonde per
ottenere in modo non invasivo informazioni dall’interno di
organi e tessuti. Si può applicare in tutti i casi in cui
l’obiettivo da raggiungere è ad una profondità tale per cui
altre tecniche di diagnosi esistenti, come i raggi X o la
risonanza magnetica, non sono efficaci.
Guidati da Giancarlo Ruocco dell’Iit e da Marco Leonetti
del Cnr, i ricercatori hanno simulato in laboratorio la
diffusione della luce in un sistema complesso come il corpo
umano e ne hanno poi misurata la deformazione grazie a una
nanosonda delle dimensioni 10.000 volte inferiori al diametro di
un capello. “Con questa tecnica riusciamo a vedere cosa accade
all’interno dei tessuti senza avere delle vere e proprie
immagini, ma ricostruendo il sistema in base all’angolo di
rifrazione della luce”, osserva Ruocco.
La nanosonda, aggiunge Leonetti, “si comporta come un
satellite inviato nello spazio, che raccoglie le informazioni
nelle sue vicinanze e le trasmette sulla Terra. Misura le
proprietà della luce nelle vicinanze e riesce a mandarle agli
strumenti di misura dei ricercatori oltre il ‘muro opaco’
(dell’organo o tessuto ndr). In questo modo si possono avere
informazioni in vivo, evitando interventi più invasivi”.
Grazie a questa scoperta, conclude Ruocco, “si può quindi
pensare ad una futura generazione di nanosonde biocompatibili in
grado di darci informazioni sulla comparsa di alterazioni locali
del tessuto biologico in zone inaccessibili, come accade per
alcune malattie neurodegenerative, o per i tumori”. (ANSA).
Fonte Ansa.it