(ANSA) – PALERMO, 24 AGO – Se un paziente supportato con “Ossigenazione extracorporea a membrana – Ecmo” ha un livello di
emoglobina più basso rispetto agli standard tradizionali non è
detto che debba essere sempre sottoposto a trasfusione. Lo
dimostra uno studio dal titolo “ProtEcmo” in pubblicazione nei
prossimi giorni dalla prestigiosa rivista scientifica inglese “The Lancet respiratory medicine”, la prima in assoluto che si
occupa di “critical care” nel panorama internazionale, che porta
la firma di Gennaro Martucci, medico del dipartimento di
anestesia e terapia intensiva dell’Ismett di Palermo, e del suo
direttore Antonio Arcadipane. “Da alcuni anni analizziamo –
spiega Martucci all’ANSA – con altri 41 centri internazionali in
Europa, Stati Uniti d’America, Asia, Medioriente e Australia la
possibilità di ridurre l’uso delle trasfusioni di sangue durante
l’Ecmo. Con questo studio, durato due anni e realizzato anche
durante la pandemia, descriviamo lo stato dell’arte delle
trasfusioni in pazienti supportati con ossigenazione
extracorporea a membrana”. “I risultati ci dimostrano –
sottolinea l’anestesista dell’Ismett – che un uso diciamo più
ragionato e più giudizioso della risorsa sangue è possibile in
presenza anche di pazienti supportati da Ecmo”. Durante la fase
più acuta del Covid sono stati circa un centinaio i pazienti che
all’Ismett hanno avuto necessità di quella che con il termine
inglese si definisce “ExtraCorporeal Membrane Oxygenation”. Lo
studio di Martucci, 40 anni, originario di Napoli, dove ha
conseguito la laurea in medicina e la specializzazione, anche
alla luce dell’emergenza sangue di questa estate, diventa di
assoluto interesse internazionale. “Di solito – aggiunge il
medico – il trattamento con Ecmo in passato si caratterizzava
per l’alto numero di trasfusioni, mentre con lo studio
prospettico e multicentrico, condotto in collaborazione con il
direttore Arcadipane, dimostra che l’attuale pratica prevede
soltanto un numero di trasfusioni nel 30% dei casi. Dunque,
possiamo accettare livelli di emoglobina più bassi rispetto a
quelli tradizionali. Immaginate quanto risparmio di sangue si
potrà conseguire”, conclude. (ANSA).
Fonte Ansa.it