L’inquinamento ambientale ha un ruolo determinante tra i fattori di rischio, così come il fumo: gli uomini percentualmente hanno sempre fumato più delle donne. Ogni anno in Italia 25.000 nuovi casi, 20.000 uomini e 5000 donne
Massimo Lazzeri, urologo presso l’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) elenca fattori di rischio e sintomi.
Il tumore della vescica è sempre più frequente: si pensi che in Italia si registrano 25 mila nuovi casi l’anno, di cui 20 mila uomini e 5 mila donne. Negli uomini il picco massimo di incidenza di sviluppo si ha a partire dai 55-60 anni, ma questo tumore può colpire anche prima.
Quali sono i fattori di rischio per questa neoplasia? Come spiega il dottor Massimo Lazzeri, i fattori di rischio principali sono di due tipi: uno di tipo costituzionale e genetico, e pertanto non modificabile, mentre l’altro è di tipo ambientale, sul quale dunque è possibile intervenire. Ma quali sono i principali fattori di rischio ambientali? ll fumo di sigaretta, il contatto con coloranti, vernici e gomme e l’inquinamento delle falde acquifere.
Il fumo occupa un ruolo di primo piano nell’insorgenza di questo tumore: “Il genere maschile è colpito cinque volte di più del genere femminile e questo è legato ai fattori di rischio per sviluppare una neoplasia vescicale, ovvero le abitudini, in primis quella del fumo. Come sappiamo, gli uomini hanno fumato in percentuale maggiore rispetto alle donne e questo in parte rende ragione di una differenza di genere”, sottolinea il dottor Lazzeri.
Esistono due forme di tumore della vescica: una forma non infiltrante, che desta meno preoccupazione, e una forma infiltrante. Le forme infiltranti possono allargarsi nel muscolo, con conseguente coinvolgimento di entrambi gli ureteri, blocco renale e dunque una sofferenza importante.
Questo tumore è molto spesso silente e il primo segno potrebbe essere la comparsa di sangue nelle urine.
“In sua presenza, è bene recarsi dall’urologo perché il sangue nelle urine potrebbe essere il primo segno di una neoplasia vescicale. Altri segnali cui prestare attenzione sono fastidi come dolore vescicale e aumento improvviso della frequenza urinaria che non si risolve con la cura antibiotica”.
La diagnosi si effettua mediante un esame delle urine e un’ecografia.
Le probabilità di guarigione e la scelta del trattamento dipendono, ovviamente, dalla localizzazione e dallo stadio del tumore (se è circoscritto alla vescica o se si è diffuso ad altri organi), oltre che dalle condizioni generali di salute.