“Coraggio, mamma, stringimi la mano. Vedrai che il prossimo anno prepariamo insieme i tortellini per Natale, altrimenti li veniamo a mangiare qui noi, insieme a te”. Stefano, dietro a una parete trasparente di plexiglass, tiene stretta la mano della madre Iris, 92 anni, ospite del Centro servizi Lercaro di Bologna. Grazie a due oblò e a lunghi guanti di plastica, ai racconti, attraverso un microfono nello spazio allestito all’interno della cappella della struttura, ora si aggiunge anche un contatto, una carezza. Gesti di dolcezza che da mesi, per la pandemia da coronavirus, non sono più possibili, ma che ora, in quattro strutture gestite da Asp Città di Bologna, tutte Covid-free, diventano più concreti in modo sicuro, per l’ospite e per il familiare.
“È un regalo di Natale per tutti – spiega Irene Bruno, responsabile dei servizi alla persona di Asp – Abbiamo iniziato con gli incontri alla finestra, poi con le videochiamate. Con la bella stagione, ospiti e familiari si sono incontrati in giardino, sempre a distanza e in sicurezza. Dopo le pareti di plexiglass, abbiamo pensato di fare qualcosa in più: grazie a un’azienda di Cesenatico abbiamo installato gli oblò per permettere a tutti di scambiarsi una stretta di mano o una carezza. Per gli incontri occorre prenotare: è possibile registrarsi per un appuntamento a settimana, ognuno dura 30 minuti e può partecipare un solo familiare. Tra una visita e l’altra vengono sanificati gli spazi e sostituiti i manicotti in plastica degli oblò per garantire la massima igiene. Con queste modalità – conclude – possiamo garantire 45-50 visite alla settimana in ognuna delle quattro strutture. Dopo un triage telefonico, quando il parente arriva al Centro gli viene misurata la temperatura, deve sanificare le mani e compilare un’autocertificazione”. Poi inizia il colloquio con l’ospite della struttura che viene accompagnato da un operatore.
“Non è ancora come prima, non possiamo scambiarci veri e propri propri abbracci – spiega Stefano, dopo la visita a mamma Iris – ma vedersi di persona e potersi tenere per mano è un grande passo avanti per noi”. Gli spazi protetti con plexiglass e oblò, ideati da Asp nel progetto ‘Ritrovarsi in un abbraccio’, sono, oltre al Centro servizi Lercaro, alla Cra di via Saliceto, all’Albertoni e in quella di viale Roma “che da poco ha riaperto alle visite – aggiunge Bruno – mentre è in fase di contenimento un focolaio nella casa di riposo. Le altre strutture sono tutte, per questa ondata di contagi, Covid-free e vengono rispettati scrupolosamente i protocolli per la tutela degli ospiti e del personale”.
Questi incontri, con maggiore contatto, piacciono anche agli anziani ospiti: “Si sentono più vicini a figli e nipoti – spiega Alessandra Ortolani, coordinatrice del Centro servizi Lercaro – ricevere una carezza li fa sentire meno distanti dai loro affetti”. (ANSA).
Fonte Ansa.it