(ANSA) – ROMA, 28 OTT – È circolata la notizia – tramite un
post su Facebook condiviso migliaia di volte e scritto da
un’anonima infermiera australiana – secondo cui misurare la
temperatura con un termoscanner, o termometro a infrarossi,
potrebbe danneggiare la ghiandola pineale, che si trova nel
cervello. Non c’è nulla di vero: esperti di neuroscienze hanno
spiegato infatti che i termometri a infrarossi non emettono
radiazioni, ma catturano le lunghezze d’onda dal corpo per
misurare la temperatura. A evidenziarlo è una scheda sul sito
anti-bufale della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei
Medici, Dottoremaeveroche. Ogni corpo umano emette radiazioni
infrarosse premette la scheda, in chi ha febbre le radiazioni
sono di più.
Durante la pandemia si è diffuso l’uso dei termoscanner che
si impugnano come una pistola e che misurano la radiazione
infrarossa emessa dal corpo umano. Puntandoli verso la fronte,
se usati correttamente, misurano la temperatura in pochi
istanti. Ecco come, secondo le indicazioni della Fnomceo.
“Spesso, tramite le misurazioni con i termoscanner –
evidenzia la scheda – a molte persone viene rilevata una
temperatura di 34-35°C, oppure a più persone in fila viene
rilevata la stessa temperatura. Dipende dal funzionamento e da
come vengono utilizzati. Nel caso dei termometri ‘a pistola’ la
misurazione può variare in base alla zona inquadrata, alla
distanza dalla quale si punta e dallo strumento stesso (dal
margine di errore dichiarato dall’azienda produttrice) – oltre
che dalle condizioni dell’ambiente in cui si effettua la
misurazione. Ecco perché le temperature uguali o superiori ai
37,5°C dovrebbero essere confermate con un termometro classico”.
I termoscanner agiscono rilevando la radiazione termica che ogni
individuo emana sotto forma di radiazioni infrarosse. Queste
onde vengono convertite in un segnale elettrico e tradotte in
numeri da leggere sullo schermo. La conclusione è che non sono
pericolosi, non cancellano la memoria, non danneggiano né
uccidono neuroni: poiché “misurano gli infrarossi anziché
emetterli, non si è soggetti a radiazioni infrarosse extra”
rassicura Rachael Krishna su Full Fact,ente che si occupa di
controllare l’attendibilità delle notizie su Internet. (ANSA).
Fonte Ansa.it