(ANSA) – ROMA, 27 APR – Due donne vaccinate contro il Covid,
la prima con Moderna e l’altra con Pfizer, sono risultate
positive ad alcune varianti del Coronavirus rispettivamente a 19
e 36 giorni dalla seconda dose. E’ quanto riferisce il New
England Journal of Medicine sulla base di uno studio della
Rockfeller University condotto su 417 persone che avevano
ricevuto la seconda dose di Moderna o Pfizer. Le due pazienti
positive hanno accusato sintomi lievi e sono guarite
rapidamente.
La prima paziente è una 51enne con nessun fattore di
rischio per il Covid grave. Dieci ore dopo aver ricevuto la
seconda dose del vaccino Moderna, aveva accusato dolori
muscolari di tipo influenzale, sintomo che si è risolto il
giorno dopo. Diciannove giorni dopo aver ricevuto la seconda
dose, lo scorso 10 marzo, ha accusato mal di gola e di testa, ed
è risultata positiva alle varianti E484K, a T95I, a del142-144,
e a D614G. Il giorno dopo la donna ha perso il senso
dell’olfatto. Il suoi sintomi si sono tutti risolti in una
settimana.
La seconda paziente è invece una 65enne in salute con nessun
fattore di rischio per Covid grave che ha ricevuto la seconda
dose il 9 febbraio. Dopo due giorni di dolore a un braccio nella
zona dell’inoculazione, il 3 marzo il suo partner è risultato
positivo e il 16 la donna ha accusato sintomi come fatica,
congestione nasale e mal di testa. Il 17 marzo, 36 giorni dopo
aver completato la vaccinazione, è risultata positiva alle
varianti del Coronavirus D614G e S477N, oltre che la T95I e la
del142-144. I sintomi si sono risolti tre giorni dopo. “Questo
studio – spiegano i ricercatori – indica un potenziale rischio
di malattia, dopo che è andata a buon fine la vaccinazione, e di
successiva infezione con le varianti, e indicano la necessità
di prevenire e diagnosticare le infezioni e caratterizzare le
varianti nelle persone vaccinate”. (ANSA).
Fonte Ansa.it