L’isolamento sociale dovuto alla pandemia da Covid-19 ha portato ad un aumento di disturbi quali ansia, stress, attacchi di panico e depressione, tanto che l’OMS parla di un’emergenza che riguarda anche la salute mentale. Lo spiega in un editoriale pubblicato su World Psichiatry il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus che dichiara: “I sistemi di salute mentale in tutti i paesi vanno rafforzati per far fronte all’impatto.”
Molte persone nel mondo in questi mesi hanno sofferto per la perdita di mezzi di sussistenza, chi ha perso i propri cari e chi ha sofferto l’isolamento. Alcuni si sono rivolti ad alcol, droghe o comportamenti potenzialmente rischiosi pensando di trarne benefici.
Ecco perché la prevenzione del benessere mentale rappresenta una priorità assoluta ed é importante monitorare l’evoluzione di stati di ansia e stress che potrebbero diventare una patologia e condurre a stati di disperazione estrema. L’ansia è l’anticipazione apprensiva di un pericolo o di una minaccia futura, reale o percepita, accompagnata da sintomi fisici di tensione.
Definizione che sembra calzare a pennello con il momento storico che stiamo vivendo, confermato anche dai risultati della ricerca realizzata nel mese di settembre dall’Osservatorio Pool Pharma su un campione di 890 soggetti, di etá compresa tra i 18 e i 65 anni, di sesso femminile e maschile. Dalle interviste condotte si evidenziano profili di fragilità tra le donne, i più giovani e tra coloro che hanno subito difficoltà economiche legate al lockdown.
Il 63% degli intervistati afferma di avere disturbi di tipo ansioso, di questi, il 42% sono donne single, il 21% sono giovani con un basso livello di scolaritá. Il 27% soffre di disturbi del sonno, mentre il 20% riferisce sintomi da stress post-traumatico. Il 14% dei giovani, sia studenti sia lavoratori, ha attacchi di ansia perché non riesce a staccarsi dal proprio smartphone o dal pc e vive in costante stress di possibili “oblii” di poche ore da parte di amici e colleghi.
“Questi risultati evidenziano la necessità di mettere in atto tempestivi programmi di screening, volti a prevenire e identificare le persone che soffrono di ansia e stress, soprattutto per i soggetti piú a rischio come donne e giovani.” – Commenta la dott.ssa Camilla Pizzoni, Direttore Tecnico dell’Osservatorio Pool Pharma e Direttore Scientifico dei Laboratori Pool Pharma. – “Sono davvero poche le persone che almeno una volta nella vita non hanno sofferto di ansia e stress. Anche un banale cambio di stagione puó creare scompensi umorali, figuriamoci una pandemia!”.