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PROGETTO VITA: ARRIVA LA NUOVA TUTELA SULLA NON AUTOSUFFICIENZA

Progetto Vita, la protezione Long Term Care per restare autonomi senza gravare sui propri affetti

Un fondo nato per rispondere alle esigenze degli artigiani che necessitano di un’assistenza integrativa.

Sani.In.Veneto  È il Fondo di assistenza sanitaria integrativa regionale per i lavoratori delle imprese artigiane, costituito da Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, CGIL, CISL e UIL, del Veneto. Presentata oggi alla stampa il Progetto Vita

Eventi imprevisti e drammatici possono entrare nella vita di ogni famiglia: gravi infortuni, incidenti o malattie improvvise che rendono la persona colpita non più autosufficiente. Una situazione difficile da affrontare, ancor più se alla sofferenza emotiva si aggiungono importanti sacrifici economici per le cure e l’assistenza.

Questa consapevolezza ha spinto il SANI.IN.VENETO, Fondo di assistenza sanitaria integrativa regionale per i lavoratori dell’artigianato, ad inserire nel proprio patrimonio una nuova tutela, voluta per garantire ai propri iscritti e aderenti un aiuto determinante in caso la loro vita dovesse drasticamente mutare.

La nuova tutela, chiamata Progetto Vita, e le caratteristiche del fondo, sono state illustrate ufficialmente oggi presso la sede di SANI.IN.VENETO.

Sani.in.Veneto fa parte della grande bilateralità veneta, costituito da Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, CGIL, CISL e UIL del Veneto – ha spiegato il Presidente Antonio Morello – Un fondo nato per rispondere alle esigenze degli artigiani che necessitano di un’assistenza integrativa. Sani,in.Veneto riduce le spese sanitarie dei 140 mila lavoratori iscritti, garantendo una scelta tra 3600 trattamenti e prestazioni sociosanitarie integrative e complementari al Servizio Sanitario Nazionale, con ben 6000 centri convenzionati. In Veneto nascono delle sinergie straordinarie, Sani.In.Veneto è un esempio di questo tipo di collaborazione e di come, quando la parte datoriale ragiona con la parte produttiva, vi siano innegabili vantaggi per entrambe le parti, evitando conflitti inutili che creano disagio sociale. Abbiamo molti altri progetti in arrivo, per tutte le fasce d’età, per le quali il nostro fondo intende andare a coprire anche quella parte di assistenza che si chiama socio-sanità, perché crediamo che non serva un fondo che si limiti a fare utile, ma serve un fondo che sostenga qualsiasi necessità”.

Sani in Veneto è frutto di una bilateralità che ha radici profonde in Veneto, essendo nata oltre 30 anni fa – ha proseguito il Vicepresidente, Alfio Calvagna – e rappresenta un modello di relazioni che non ha uguali in Italia e nel resto d’Europa. In un ambito territoriale importante per l’economia del Paese, 140 mila iscritti rappresentano il 95% della forza lavoro artigiana d’Italia, ai quali ogni anno eroghiamo oltre 28.000 prestazioni (dato 2021). Oggi cerchiamo di fare un ulteriore passo in avanti, con la tutela della non autosufficienza; un’operazione lungimirante in un Paese che sta invecchiando”.

La parola è quindi andata al direttore, Jimmy Trabucco, che ha illustrato le particolarità della nuova tutela: “Per il progetto vita abbiamo scelto di garantire una rendita di oltre 1.000 euro mensili a chi si trova a vivere questa particolare condizione. Questa rendita viene garantita per tutta la durata della non autosufficienza, anche per tutta la vita se necessario, a chi non riesce a compiere 4 dei 6 elementari della vita quotidiana (saper fare il bagno o la doccia, vestirsi, nutrirsi, adempiere alla propria igiene personale, essere continente e spostarsi in modo autonomo). Ma sempre più esistono non autosufficienze causate da degenerazioni cognitive, come il morbo di Parkinson o il morbo di Alzheimer, e noi abbiamo introdotto la tutela anche di queste persone, una novità nel sistema di tutela integrativa. È un progetto su cui c’è molto interesse, anche da parte dei nuclei familiari ai quali offriamo la possibilità di aderire al fondo. È un passo molto importante, che intende costruire un nuovo percorso nella tutela socio-sanitaria”.

Dipendenti e titolari di attività artigiane, oltre ai familiari di entrambi, potranno dunque beneficiare di questa nuova tutela che, nel caso dovesse rendersi necessaria, garantirà una rendita mensile di € 1.050,00, cumulabile con altri prodotti in essere, per supportare le famiglie fino al perdurare dell’invalidità e, se questa irreversibile, fino al decesso dell’iscritto.

“Quello che vi abbiamo illustrato oggi – ha concluso il presidente Morello – è vera sostenibilità, è economia circolare, è dare valore alle aziende locali che, a loro volta, consentono di non sgretolare il territorio. Non potrà esserci futuro se non c’è una ridistribuzione territoriale della ricchezza, un vero welfare sociale”.

Sani.In.Veneto È il Fondo di assistenza sanitaria integrativa regionale per i lavoratori delle imprese artigiane, costituito da Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, CGIL, CISL e UIL, del Veneto.
Il contratto collettivo nazionale di lavoro degli artigiani e l’accordo interconfederale regionale prevedono l’assistenza sanitaria integrativa a carico delle imprese. Questa assistenza è completamente gratuita per i lavoratori dipendenti.
Il Fondo non ha scopo di lucro: si ispira ai principi di solidarietà e di assistenza. Il suo unico scopo è mettere a disposizione dei lavoratori dipendenti delle aziende aderenti, trattamenti e prestazioni socio-sanitarie integrative e complementari al Servizio Sanitario Nazionale. Dal 2013 il Fondo è iscritto all’Anagrafe dei Fondi sanitari, presso il Ministero della Salute.

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