Approvati in Senato i due emendamenti di Lega e M5S all’articolo 6 del decreto Milleproroghe: per quest’anno, la documentazione dell’avvenuta vaccinazione non sarà considerato un requisito obbligatorio per l’accesso a nidi e materne
Obbligo vaccinale nella scuola dell’infanzia, per i bimbi da zero a sei, spostato di un anno al 2019-2020. La commissione Affari costituzionali del Senato ha infatti approvato i due emendamenti presentati da Lega e M5S all’articolo 6 del decreto Milleproroghe, facendo così decadere quanto previsto dall’articolo 3 della legge Lorenzin, che un anno fa aveva ripristinato l’obbligo vaccinale per bambini e ragazzi da zero a sedici anni, e secondo cui la presentazione della documentazione sull’avvenuta vaccinazione “costituisce requisito d’accesso” agli asili. L’intento, viene spiegato, è garantire, in attesa del piano vaccinale nazionale, il diritto di accesso a scuola il prossimo settembre ai bambini i cui genitori non abbiano ancora presentato la documentazione prevista al fine di adempiere agli obblighi contenuti nel dl Lorenzin.
“Si tratta di una deroga messa a punto in attesa della presentazione del ddl sui vaccini che depositeremo a breve. A un mese e mezzo della ripresa dell’attività scolastica facciamo in modo che i bimbi vi possano accedere”. Così in una nota congiunta i senatori del Movimento 5 Stelle, Paola Taverna, vicepresidente del Senato, e Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama. “Una decisione di buon senso per la quale esprimiamo grande soddisfazione”, ha aggiunto il sottosegretario leghista alla Salute, Maurizio Fugatti.
“Con questo atto M5S e Lega dichiarano la vittoria dei no vax e soprattutto si assumono la responsabilità di diminuire l’immunità di gregge e ciò va a scapito dei più piccoli, dei bambini, dei più fragili”, affermano in una nota i senatori del Pd Dario Parrini, capogruppo in commissione Affari costituzionali, e Simona Malpezzi, che è intervenuta nel dibattito. “Con il maldestro tentativo della maggioranza di prorogare l’entrata in vigore dell’obbligatorietà dei vaccini getta la maschera rispetto al suo vero e unico obiettivo: aggirare il divieto”. concludono i deputati del Partito democratico Elena Carnevali e Paolo Siani.