Roberto Speranza è stato confermato come ministro della Salute. Lo ha annunciato il premier incaricato, Mario Draghi. “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Lo scrive su Fb il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo la sua riconferma al dicastero nel governo di Mario Draghi.
Speranza, alla Salute continuità contro Covid
Uscendo dal Quirinale dove aveva giurato nelle mani del Capo dello Stato da ministro della Salute, ai giornalisti disse che l’impegno sarebbe stato quello di ridurre le disuguaglianze e dare una mano a chi era rimasto indietro. Era il 5 settembre del 2019, Roberto Speranza non poteva immaginare quanto le sue parole fossero inconsapevolmente profetiche. E lo sono ancor di più oggi con la riconferma al ministero che incarna il principio dell’uguaglianza davanti al diritto alla salute.
Ancor più in questo ultimo anno di pandemia che ha portato al pettine tra l’altro tutti i nodi dei tagli alla Sanità dell’ultimo decennio. Confermare Roberto Speranza sulla poltrona più importante di Lungotevere Ripa per Mario Draghi deve essere stata una scelta di garanzia: la macchina dell’emergenza contro l’epidemia funziona, e nonostante le critiche arrivate nell’ultimo anno nei momenti più difficili della pandemia, il ministro ha ricevuto valutazioni positive anche nei sondaggi, risultando tra i più popolari. E il gradimento non è sceso neppure quando è esplosa furibonda la polemica sul piano pandemico.
Certo, il giorno in cui Speranza prese il posto della pentastellata Giulia Grillo non si sarebbe neppure lontanamente aspettato che sulle sue spalle potesse cadere la gestione di una catastrofe. Lo stato d’emergenza, il blocco dei voli, il lockdown, la chiusura delle discoteche: misure pesanti per l’intera popolazione, al centro di feroci scontri nel cuore dell’esecutivo.
Per il ministro della Salute, poco più che quarantenne, negli ultimi 12 mesi è stato come trovarsi dentro ad uno tzunami. Da una parte il mandato istituzionale, con il suo significato profondamente radicato nell’articolo 32 della Costituzione sul fondamentale diritto alla salute. Dall’altra i riti e gli ecumenismi della politica. Per Speranza, che continua ad avere la faccia da ragazzo ma con un po’ di capelli bianchi in più rispetto a un anno fa, la via continua ad essere in salita. Almeno fino a quando buona parte della popolazione non sarà vaccinata.
Fonte Ansa.it