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Salute, per le malattie rare l’idea di un’app tra gioco e assistenza quotidiana

Il progetto RareCraft vince la VII edizione del Rare Disease Hackathon, promossa da Takeda all’interno del Forum Sistema Salute di Firenze. Un evento di richiamo nazionale per avvicinare giovani e non alla comunità delle persone con malattie rare (oggi oltre 7 mila quelle individuate) e per stimolare al tempo stesso creatività e innovazione verso questo tema. Una sfida tra idee e progetti. Questa edizione del Rare Disease Hackathon per la prima volta è stata dedicata alle malattie da accumulo lisosomiale (LSD Lysosomal Storage Disorders): patologie genetiche ereditarie rare del metabolismo. Con particolare attenzione alle malattie di Gaucher e di Fabry e alla Sindrome di Hunter.
La medaglia d’oro è stata assegnata a RareCraft e alla sua proposta di gamification: uno strumento digitale a servizio delle malattie rare. Si tratta di una particolare applicazione che unisce il gioco (una versione personalizzata di Minecraft) a strumenti di monitoraggio quotidiano per supportare pazienti e caregiver in molteplici aspetti: alimentazione, sport, socializzazione. Vengono anche monitorati parametri come stress e disagio. Il team era composto da Nicola Caione, Fabrizio Lombardo, Alessandro Favatà, Lisa Zancanella, Eleonora Caparesi, Irene Pivari.
Al secondo posto Lisosome Super Detection (LSD): un progetto tra spazi tecnologici e fisici dedicato alla sensibilizzazione e all’informazione sull’importanza dello screening per le malattie rare, in particolare in età giovanile.
Sul podio, al terzo posto, anche il gruppo 7 NaN, con l’idea “Sam”: un Sistema di Assistenza e Monitoraggio. Consente di controllare i parametri a distanza, fornendo dati in modo tempestivo e dando anche supporto psicologico nei momenti difficili.

La competizione, organizzata da Koncept, si è svolta con un primo appuntamento il 28 settembre: un kick-off meeting online per parlare delle malattie rare con uno sguardo particolare a quelle con accumulo lisosomiale e delle criticità che quotidianamente possono incontrare le persone affette da queste patologie. I partecipanti, nell’elaborazione dei loro progetti, hanno lavorato il 5 ottobre in apposite stanze virtuali. Poi i finalisti selezionati dalla giuria hanno concluso la loro sfida alla Stazione Leopolda di Firenze. Al vincitore è stato assegnato un premio di 5 mila euro.
“Sostenere iniziative come il Rare Disease Hackathon, capace di coinvolgere menti giovani e brillanti nella ricerca di soluzioni tecnologiche per i pazienti con malattie rare e per i loro caregivers, ci rende particolarmente orgogliosi – dichiara Andrea Degiorgi, Rare Business Unit Head di Takeda Italia, intervenuto al Forum Sistema Salute – Mi auguro che tanti dei progetti presentati in questa settima edizione possano essere realizzati, perché l’Hackathon punta, sì, a portare all’attenzione di cittadini e Istituzioni i bisogni delle persone che devono fare i conti con una malattia rara, ma anche a portare benefici concreti ai pazienti. Un obiettivo in linea con quanto Takeda fa ogni giorno”.

“Stimolare la creatività e porla al servizio delle necessità della salute deve diventare una sfida ricorrente nella nostra società scientifica e nel percorso di educazione dei giovani – spiegano da Koncept -. Ogni anno vediamo quanto le nuove generazioni siano in grado, anche in poco tempo, di portare visioni innovativi e anche concrete. La tecnologia sarà sempre più uno strumento prezioso per essere al fianco dei pazienti e delle famiglie. E portare beneficio nella cura delle malattie rare. Dobbiamo continuare in questa direzione”.

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