Alessio Branchini dell’Università di Ferrara ha ricevuto l’Early Career Investigator Award per il suo progetto, che ha come scopo quello di sviluppare una nuova proteina di fusione tra il fattore IX e l’albumina, con un migliorato profilo di emivita
Milano – Alessio Branchini dell’Università di Ferrara, è uno dei tre ricercatori, l’unico italiano, a esser stato premiato da Bayer per il miglior progetto sull’Emofilia. Gli altri vincitori sono Clay Cohen, ricercatore del Baylor College of Medicine di Houston (Texas) e Jenny Margarita Palma Romero, caregiver del Vihonco Ips (Institucio’n Prestadora de Salud) in Colombia.
L’annuncio dei vincitori è stato dato nel corso del convegno mondiale della World Federation of Hemophilia (WFH 2018), che si chiude domani a Glasgow, in Scozia.
I riconoscimenti, selezionati da un comitato indipendente tra i cinquantacinque progetti ricevuti da tutto il mondo, fanno parte del Bayer Hemophilia Awards Program (BHAP), uno tra i più grandi programmi di finanziamento della ricerca clinica e formazione che sostiene le nuove cure e la gestione delle persone affette da emofilia.
Branchini ha ricevuto l’Early Career Investigator Award per il suo progetto che ha come scopo quello di sviluppare una nuova proteina di fusione tra il fattore IX e l’albumina con un migliorato profilo di emivita.
A Cohen è andato il premio Fellowship Project Award per la sua proposta di ricerca per determinare l’attività del fattore VIII e del fattore IX in un nuovo modello di coagulazione basato su cellule endoteliali.
Jenny Margarita Palma Romero ha ottenuto il Caregiver Award per la sua proposta che mira a fornire lo spazio formativo e lo sviluppo del modulo di formazione per dieci professionisti che si occupano di pazienti con emofilia.