(ANSA) – CATANZARO, 04 DIC – “Alla luce dei numeri delle
emergenze – ha spiegato il direttore sanitario Antonio Soccorso
Capomolla – la nostra esigenza è quella di far ripartire il
Sant’Anna con i suoi numeri e le sue performance, perché alla
luce dei numeri è chiaro che c’è un bisogno sanitario che deve
essere soddisfatto che parla una forte mobilità passiva per la
Calabria. Per quanto riguarda la rete emergenza urgenza Calabria
proprio nell’area centrale potremmo avere un ruolo importante
per offrire un servizio all’utenza perché abbiamo tutta
l’organizzazione. Questo rappresenterebbe una maggiore sicurezza
per quanto riguarda la salute dei calabresi, ma anche per dare
una nuova Sanità alla Calabria”.
All’incontro erano presenti anche tutti i professionisti
dell’area medica cardiologica tra cui Riccardo Cappato, nuovo
componente dell’equipe, tra i massimi esperti nel trattamento
della fibrillazione atriale, e Daniele Maselli, direttore della
cardiochirurgia, che in questi dieci mesi di chiusura ha
effettuato circa 200 interventi fuori regione di pazienti
calabresi.
“In tutte le altre regioni – ha spiegato Maselli – gli
ospedali privati sono integrati nella rete ospedaliera e delle
emergenze. Si tratta di una ottimizzazione dei servizi sul
territorio. I pazienti hanno bisogno di certezze in pochi minuti
e non possono vagare quando si tratta di emergenze
cardiovascolari, perché non si sa quali sono i passaggi. Un
governo illuminato ai primi passi come quello calabrese, non può
non fare questo raccordo nella rete”. (ANSA).
Fonte Ansa.it